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Signorelli: “Per il Sant’Elia se ne parla dopo il 2020”

Il consigliere d’amministrazione del Cagliari, Stefano Signorelli, ha rilasciato ai microfoni di TMW Radio importanti dichiarazioni in merito all’inaugurazione alla Sardegna Arena e all’esordio casalingo del Cagliari: “È stata un’emozione grandissima, il collaudo è stato eseguito alla perfezione, anche se un minimo di preoccupazione c’era. Quando sono usciti tutti gli spettatori abbiamo festeggiato, anche per la vittoria del Cagliari. In Sardegna non ci sono impianti che possano ospitare partite di Serie A; uscire fuori dalla Regione è un danno per la società e per i tifosi, quindi, in accordo con il comune, abbiamo trovato l’area giusta per ospitare il nuovo stadio, un’area che fosse ideale per viabilità e parcheggi. Abbiamo sfruttato l’occasione e abbiamo progettato secondo le direttive di Comune e Regione, in tempi record perché abbiamo ottenuto l’autorizzazione 50 giorni dopo la presentazione del progetto. Poi la realizzazione è avvenuta con materiali e strutture già impiegati per la Is Arenas e il Sant’Elia, quindi i tempi sono stati brevi. La cosa più complessa è stato dotare la struttura dei vari impianti, da quello elettrico a quello anti-incendio e il cablaggio wi-fi. Lo stadio attuale è più fruibile, ti permette di vedere meglio la partita e dà emozioni maggiori. Ha una concezione all’inglese, i tifosi sono praticamente tutti sul campo e anche per i giocatori è una spinta in più avere il pubblico vicino che incita. Poi c’è il museo: abbiamo voluto rendere uno spazio asettico e tecnico più caldo, per fare in modo che i giocatori ripercorrano la nostra storia ogni volta che entrano in campo, e che gli avversari si rendano conto del club glorioso che affrontano. In settimana anche i tifosi possono entrare a visitarlo”.

Mentre per quanto riguarda il progetto del nuovo Sant’Elia si espone con queste parole: “Per il progetto del Sant’Elia abbiamo già ottenuto delle agevolazioni sui passaggi burocratici grazie alla legge sulle infrastrutture. Dopo di questo avvieremo la fase due. Ora ci facciamo una ventina di giorni di vacanza, poi faremo una selezione degli studi di progettazione per stabilire entro dicembre quale porterà avanti il progetto, da realizzare in sei mesi; in seguito, ci vorranno altri sei mesi per ottenere l’autorizzazione di pubblica utilità, che ci permetterà di fare la gara d’appalto e iniziare i lavori. Come tempistiche direi che andremo oltre il 2020, bisogna demolire e ricostruire e ci vogliono un paio d’anni per ottenere tutte le autorizzazioni. Abbiamo mantenuto sin qui tutte le promesse, ora vogliamo capire bene come muoverci: preferisco stare due mesi in più e fare un progetto di un grande stadio, duraturo e all’avanguardia”.

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