Un mese fa il rinvio della partita tra Genoa e Cagliari poco prima del fischio iniziale, per la notizia della scomparsa dell’ex difensore rossoblù
CRONACA DI UNA PARTITA MAI GIOCATA. Era il 4 marzo. Neanche un mese fa, come ricorda L’Unione Sarda. Una giornata di calcio ed elezioni in Italia. Ma che si trasformò in lutto per tutto il mondo del pallone. C’è Genoa-Cagliari a Marassi e le due squadre si stanno riscaldando sul terreno di gioco. È una partita importante per entrambe: il Cagliari deve riscattarsi dallo 0-5 subito col Napoli, i liguri vogliono congelare la salvezza. Poi, mezz’ora prima del fischio iniziale, diventa ufficiale una notizia che nessuno avrebbe mai voluto sentire. Davide Astori non c’è più e il calcio si ferma per lui.
IL RICORDO. Un mese dopo tutto è ormai ricominciato a scorrere. Ci sono state tante lacrime e tante emozioni. Il muro viola al Franchi, il ritiro della maglia di Cagliari e Fiorentina, i funerali, la pace del calcio, il commovente minuto di silenzio, tutti con la maglia di Astori, il minuto 13 e le centinaia di iniziative che ancora continuano per ricordare il centrale viola, scomparso davvero troppo presto.
PLAY. La vita è continuata e il pallone ha ripreso a rotolare. Ma Genoa-Cagliari non sarà una partita come le altre. Difficile, per giocatori e addetti ai lavori, non pensare a quella tarda mattinata di un trenta giorni fa. Una domenica di calcio messa in stand-by perché nessuno voleva giocare. Ma che ora riprende, nel ricordo di Davide Astori.