I primi due esoneri erano stati in contemporanea nella terza giornata, quelli di Semplici a Cagliari e Di Francesco a Verona
La paura di retrocedere porta i presidenti al cambio in panchina, nel cercare di mantenere la categoria. Anche se c’è l’eccezione che conferma la regola. Ci riferiamo all’Hellas Verona, che naviga in una posizione di classifica tranquilla.
I CAMBI. Setti, dopo la terza giornata, ha sollevato dall’incarico Di Francesco, ingaggiando Tudor. Sostituzione azzeccata, con i gialloblù che ad un certo punto della stagione hanno avuto un ritmo da zona Europa. Contemporaneamente a Cagliari Giulini ha salutato Semplici, per affidare una squadra in palese difficoltà all’esperienza di Mazzarri. Il qual, dopo grande fatica con una squadra non costruita da lui, sta iniziando (grazie anche al recente mercato di gennaio) a dare l’impronta importante. La Salernitana (vecchia gestione Lotito) ha silurato il tecnico della promozione Castori dopo l’ottava giornata, ingaggiando Colantuono, sollevato dall’incarico ieri sera dalla nuova proprietà costituita dal presidente Iervolino e dal ds Sabatini.
È invece durata dodici giornate la gestione Ballardini al Genoa. Il nuovo corso della 777 Partners (che ha rilevato il pacchetto azionario da Preziosi) si è rivolto a Shevchenko, salvo poi cambiare ancora con Blessin dopo il diciannovesimo turno, con l’interregno Konko tra l’esonero dell’allenatore ucraino e l’arrivo di quello tedesco dopo il lo di Labbadia. Hanno cambiato anche l’Udinese, con Cioffi al posto di Gotti dopo la sedicesima giornata e la Sampdoria che, per il successore di D’Aversa si è rivolta dal ventiduesimo turno a Giampaolo.
