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Suazo: “Zenga, percorso duro ma che vale. L’allenatore del cuore? Senza dubbio Sonetti”

L’ex attaccante del Cagliari parla dei suoi trascorsi in rossoblù, ma anche della situazione della squadra attuale. Con un ricordo particolare per un suo vecchio allenatore

Recordman rossoblù. David Suazo si racconta ai microfoni di Radiolina: impossibile non partire da quei 22 gol.

“Un record che ancora mi inorgoglisce”, ammette Suazo, “fa piacere essere ricordato anche quando non sei più un giocatore. Il gol più bello? Ricordo con molto piacere quello contro il Palermo, dopo aver fatto tutto il campo. Davvero una gran cosa. Chi mi ha fatto più assist? Tra Esposito e Zola se la giocano, da loro ho certamente ricevuto i maggiori suggerimenti. La Sardegna? Dopo 21 anni sono ancora qua, l’affetto è tanto per questa terra, in tanti siamo voluti rimanere. Il mio percorso per arrivare a Cagliari? Non è stato facile arrivare dall’Honduras in Italia, non sapevo cosa fosse l’aspetto tattico, ho dovuto imparare tante cose. Il contratto di cinque anni ha significato molto per me, la fiducia era tanta, soprattutto del presidente Cellino. Non dimentico neanche l’enorme lavoro fatto con me dal mister Salvori. Ho avuto poi la fortuna di avere come capitano gente del calibro di Matteo Villa e dirigenti come Gianfranco Matteoli: da loro ho avuto modo di imparare tanto. I giovani in prima squadra? Carboni, Ladinetti e altri li ho avuti con me nelle giovanili: fa piacere vederli ora esordire con la squadra maggiore. Cosa è mancato a Victor Ibarbo? È difficile dirlo, quando arrivò a Cagliari era certamente più preparato di me agli esordi, probabilmente è cresciuto poco per quello che chiedeva il calcio italiano. Facendo pochi gol, è stato limitante. Può essere colpa sua, o forse di chi non lo ha spinto a migliorare. Zenga? Il percorso del mister è stato difficile, si è trovato a rimettere in piedi una squadra che si era persa, con tante defezioni. Il fatto comunque che abbia proposto i giovani nell’undici titolare va a suo totale merito. L’allenatore che mi ha dato di più? Sono tanti, ma quello a cui sono rimasto più legato è Nedo Sonetti, per me ha significato molto. Mi è rimasto nel cuore”.

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