Tocco morbido con il sinistro senza guardare, pallone con il contagiri sui piedi di Shomurodov che serve Viola per il 2-1 momentaneo del Cagliari all’Arechi. Se il +3 al fantacalcio va all’autore del gol e il +1 va all’uzbeko autore dell’assist, il vero eroe senza mantello di questa azione è Jakub Jankto e quel mancino “no look” degno dei migliori numeri 10 al mondo.
Un tocco sotto di pregevole fattura che ha mandato in cortocircuito la trappola del fuorigioco della Salernitana, rilanciato le quotazioni di Shomurodov e coronato la miglior prestazione in rossoblù di Viola. Ma un tocco che ha anche riportato Jankto ai livelli attesi da Ranieri, ovvero quelli dei tempi migliori alla Sampdoria dove si era affermato tra i centrocampisti più interessanti della Serie A.
Una crescita bloccata prima da uno sfortunato trasferimento all’estero, poi dalle note vicende legate al coming out di inizio anno che gli hanno portato un’enorme pressione addosso. Ora, come ammesso dal calciatore stesso in un podcast della BBC, ha ritrovato la serenità a Cagliari e vista la prova dell’Arechi anche la miglior forma. La stagione di Kuba può finalmente iniziare.