L’allenatore dellOlbia ha commentato la vittoria in trasferta contro la Recanatese per 3-2:
“È una vittoria meritata per lo spirito e per la capacità che questa squadra ha dimostrato di avere nell’andare a prendersi i punti disponibili. Sapevamo di trovare una Recanatese in fiducia che ci avrebbe messo in difficoltà tra le linee. Sapevamo di dover battagliare tanto, ma anche che avremmo potuto far male con le nostre armi. Il valore della squadra è venuto fuori e sono arrivati i risultati che ci aspettavamo, grazie alla fiducia che ho sempre sentito dalla società”.
“È normale che quando si rimane indietro bisogna fermarsi, alzare la mano e dire che si è sbagliato. L’ho fatto perché era giusto e perché non serviva puntare il dito contro qualcuno. L’unico merito che mi attribuisco è di non mollare mai. Vengo dalla terra, da tanti sacrifici, sono nato calciatore in un campo di pietre nella mia Cetraro. E il percorso lavorativo passa soprattutto dalle sconfitte. Se nelle sconfitte si impara a reagire e a migliorarsi, allora si riesce a trasferire qualcosa di positivo”.
Infine sul 42enne sempreverde Emerson, autore di una rete su punizione: “A fine gara l’ho ringraziato per l’uomo e il calciatore che è. A un certo punto della stagione gli ho chiesto di alzare l’asticella perché sapevo che era nelle sue corde. È un giocatore importante, un uomo importante, un atleta importante. Ha una voglia infinita, non si fermerebbe mai, nemmeno in allenamento. Il gol? Credo che lo rivedremo tante volte. Quella palla viaggiava forte”.