Il Cagliari anche quest’anno si ritrova con il cruccio della cabina di regia, ma forse serve un’altra tipologia di playmaker
IL PLAY. Da Cigarini a Viola, passando per Bradaric e Grassi. Il Cagliari anche quest’anno continua ad avere problemi in cabina di regia, palesando ancora una volta una carenza cronica nella costruzione dell’organico. Fin qui si è sempre cercato un “metronomo”, una tipologia di regista più di qualità che di sostanza, ma poi le circostanze hanno portato sempre a risultati mediocri e a una difesa lasciata senza filtro.
Nella gara contro il Parma, squadra con ottime doti di palleggio e con un certo Franco Vazquez tra le linee, le carenze in quel triangolo formato dal play e dai due centrali difensivi sono state evidenti. Al Cagliari più che mancare un costruttore di gioco sembra invece mancare un distruttore. Nessuno infatti appare capace di recuperare palloni, aggredire gli incursori avversari prima che ingaggino duelli con i centrali, oppure impedire cross e imbucate da parte di trequartisti e mezzali. Né Viola né Makoumbou hanno mostrato un’indole aggressiva in fase di non possesso, lasciando spesso la patata bollente direttamente alla non irresistibile retroguardia.
IL DUBBIO. Gennaio è vicino e con Liverani che ha parlato apertamente delle difficoltà in quella zona del campo si capisce anche cosa chiederà il tecnico a Babbo Natale. Servirà un nuovo regista, ma con quali caratteristiche? Il Cagliari ha sempre mostrato una certa predilezione per i palleggiatori e il gioco professato da Liverani lascia intendere ancora lo stesso identikit. Ma le difficoltà palesate in fase di non possesso potrebbero portare a scelte differenti, come quella di un centrocampista più fisico e dinamico rispetto al playmaker classico, un giocatore di rottura che sappia ripulire i palloni e servirli in maniera semplice a delle mezzali di buona tecnica come Rog e Nandez. Qualunque sia la scelta, la priorità di mercato sarà in quella zona del campo.