Le parole dell’ex tecnico rossoblù, intervenuto al Festival dello Sport di Trento. “Arrivai in Sardegna in un momento di difficoltà nonostante il parere negativo di persone a me vicine”

Il cuore rossoblù di Claudio Ranieri non smetterà mai di battere. L’ex tecnico del Cagliari, intervenuto al Festival dello Sport di Trento, per l’ennesima volta ha ricordato quella che è stata la sua esperienza più importante da allenatore.

“Il Leicester mi ha dato gran parte della fama mondiale che ho adesso”, ha spiegato Ranieri, “ma il mio sogno da allenatore resta Cagliari. Arrivai in rossoblù in un momento di difficoltà della squadra, ma nonostante il parere contrastante di persone a me vicine decisi di allenare il Cagliari per mettermi alla prova. Poi passai a Napoli e successivamente a Firenze, vincendo la Coppa Italia con la Fiorentina di Batistuta e Rui Costa. La Juventus? La mia avventura a Torino si interruppe perché non volevo il ritorno di Cannavaro in bianconero. Questo non per il giocatore che era Fabio, da me conosciuto benissimo visto che l’avevo lanciato nella Primavera del Napoli, bensì perché dopo che diversi campioni erano rimasti con la Juventus anche in Serie B nell’anno di Calciopoli non mi sembrava corretto che, avendo cambiato aria vincendo da altre parti, Cannavaro tornasse così. La mia carriera da calciatore? Da ragazzo ho sempre avuto moltissimi sogni. Arrivai alla Roma nel ’69, poco prima dei miei 18 anni. Fino a quel momento avevo giocato solo all’oratorio, quindi si può immaginare con quale emozione mi affacciai alla Roma di Helenio Herrera. La mia carriera iniziò da attaccante per poi proseguire in difesa. Dalla Roma passai al Catanzaro, feci tre campionati di B, vincendone ben due”.