Nella riunione in programma mercoledì a Vienna alcuni punta da chiarire, ad iniziare dall’assegazione di alcuni posti in più ad alcune nazioni
La Uefa riunisce domani il Comitato esecutivo e mercoledì il Congresso annuale a Vienna, nella speranza di condurre in porto la riforma della Champions League dopo il 2024, con un format pensato per attirare le emittenti, con quattro squadre e 100 partite in più. Due punti sono acquisiti: il passaggio da 32 a 36 club nel 2024-2025, nonché la sostituzione degli otto gironi da quattro club con un mini-campionato ispirato ai tornei di scacchi, all’interno di un unico girone, come in Europa League e Conference League.
PUNTI DA CHIARIRE. Un altro punto controverso, scrive sportmediaset.it, riguarda l’assegnazione di due dei quattro posti in più: in base al coefficiente Uefa (i risultati europei passati) oppure ripescando una capolista? Le big in questo caso sono piuttosto favorevoli alla seconda ipotesi. Che invece non piace alle singole Leghe, secondo le quali tutti i partecipanti devono qualificarsi tramite i campionati nazionali, un principio cosi’ fondamentale per il calcio europeo da essere stato brandito contro i promotori della Super Lega, progetto che prevedeva “membri fondatori” automaticamente qualificati. Infine, il nuovo format della Champions potrebbe includere anche l’idea, avanzata lo scorso anno dal presidente UEFA Aleksander Ceferin, di semifinali e finali organizzate nella stessa città con la formula Final 4” del basket.