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IL DRIBBLING DI… Mario Frongia. Cagliari: un punto che vale doppio

Prestazione importante, per 95′ con il Sassuolo. Il 2-2 al Mapei non risolve problemi, rosa corta, criticità e ultimo posto in classifica. Però, aiuta a riprendere  un filo di fiducia

Un punto che significa tanto. Certo, la classifica non si sposta significativamente. Ma il pareggio in Emilia con il Sassuolo (in A mai sconfitto in casa dal Cagliari), giunge dopo quattro sconfitte di fila. E permette di non mollare del tutto. In breve, c’è stata una risposta dignitosa e indispensabile per evitare il baratro. Anche perché venerdì arriva in città la Salernitana. In breve, qualcosa, almeno mentalmente, pare essere cambiata nelle due settimane di sosta. Walter Mazzarri l’ha detto chiaro: chi non crede nella rincorsa, sta fuori. Per esempio, le gerarchie (al netto degli acciacchi veri o presunti) in mezzo al campo: Strootman fuori. Ma non solo. Godin è rimasto a Cagliari, così come Farias. L’olandese è stato uno dei bersagli principali dello sfogo urlante del presidente a neanche 48 ore dal match casalingo con l’Atalanta: tempismo opportuno! Godin e Farias, a quanto pare, pure. Il brasiliano rescinde tra pochi giorni, l’ex Atletico Madrid ha raggiunto un accordo col club: rinnovo fino al 2024, con ingaggio di una stagione spalmato, ma anche la promessa di essere lasciato libero davanti ad un accordo importante con un’altra società. al braccio di ferro con il club.

EMOZIONI E PALLE GOL. Grassi, alla terza da titolare (dopo Roma e Genoa), divide con Marin il pensatoio rossoblù in mediana. C’è anche Bellanova. Si parte con un pressing alto, quasi a uomo. Ma dura poco. Mazzarri parte da un 4-4-2, ma con la palla a Berardi e soci dietro si passa a cinque. Bellanova, che trasloca a sinistra (Mazzarri azzecca la scelta) dopo almeno due occasioni nitide create dal Sassuolo, e Nandez a destra. Keita Baldè e Joao Pedro avanti. A sinistra, nel primo quarto d’ora si soffre da subito. La sfida tra la seconda squadra del campionato per possesso palla (56 per cento di media, Sassuolo) e la penultima (Cagliari) è in bilico. Ma le differenze di qualità nel palleggio e nell’organizzazione non passano inosservate. Locatelli è stato ceduto alla Juve, ma Frattesi (prima occasione dopo 7′, Cragno molto reattivo) è un gran bel rimpiazzo. Il Cagliari si abbassa troppo, i padroni di casa non trovano precisione sotto porta.

La partita rimane in stallo. Bellanova (alla lunga tra i migliori) alla mezzora impegna al volo Consigli: un bel segnale. I rossoblù prendono fiducia. Ceppitelli impatta bene di testa, trasferta scheggiata. Poi, basta un dribbling di Traoré, assist per Scamacca che beffa Carboni, Ceppitelli e Cragno: destro secco, 1-0. Gli ultrà rossoblù urlano: “Fuori i c…”. Il Cagliari reagisce. E ci riesce con un gioiello di Keita Baldè, su giocata doc di Nandez: 1-1 con una spettacolare girata di destro al volo. Rete (la terza in stagione) da circoletto rosso. Mazzarri la preparata bene. E può respirare. Intanto, la panchina vola di gioia per aria: da segnalare l’abbraccio sincero tra Keita e Pavoletti. Ottimo.

PAREGGIO CHE CONTA. Il Sassuolo riparte con meno frenesia, il Cagliari si abbassa ma resiste. Poi, ecco uno dei tanti limiti noti. Gli emiliani pressano e conducono con intelligenza. Frattesi entra in area, Lykogiannis lo abbatte, rigore. Berardi dal dischetto non sbaglia: pallone da una parte, Cragno dall’altra. 2-1. Un attimo ed è pareggio: Frattesi mette giù Joao, Baroni di Firenze indica il dischetto, 2-2. Ottava rete in stagione del brasiliano che mantiene alta la sua media dagli undici metri: 74 per cento di realizzazioni, 15 su 20 dal dischetto. La riflessione? Con i cinque cambi le partite possono essere ribaltate. Ma l’organico del Cagliari, fatte salve sette, otto individualità, pare mediamente non reggere la categoria.

Intanto, il Sassuolo si ributta in avanti. Mazzarri chiama Caceres per Zappa e Deiola per Grassi. Defrel subentra a Scamacca. Cragno si esalta su Defrel. Marin esce per Oliva, Pavoletti dà il cambio a un esausto Keita Baldè. Poi, in scena Consigli su cross di Nandez. Il Cagliari c’è. Tiene la linea difensiva alta, Bellanova e Nandez supportano il pressing di JP10 e Pavoletti. Il Sassuolo non trova sbocchi. “Vogliamo una vittoria” urlano i supporter sardi, 506 per l’esatezza al Mapei Stadium. I rossoblù (a Reggio in bianco, maglia esteticamente poco ammaliante) chiudono con energia. E portano a casa un bel punticino.

NOTARELLE
Benvenuti nel club. I lettori-tifosi-sportivi che si sono fatti un’idea, dopo i risultati arrivati dal campo, di quel che è stata e continua a essere la qualità della conduzione e gestione del Cagliari, continua a crescere. E non fa certo piacere né rimarcarlo, né riandare ai motivi che ne hanno determinato l’andazzo. CalcioCasteddu e il sottoscritto non si sono chiamati fuori nell’elencare i motivi e la cronaca puntuale del flop societario. Dopo, nei mesi scorsi, i quotidiani Domani e Repubblica ecco Libero con il Manuale di autodistruzione. Il quotidiano milanese scrive e argomenta su temi noti e inoppugnabili. E si riferisce, ovviamente, a Tommaso Giulini. Nel frattempo osservatori come Alfredo Pedullà e Michele Criscitiello hanno approfondito e criticato questo modo assurdo (e fallimentare nei numeri e nell’appeal ) di gestire e condurre il Cagliari. Tutto già visto.

Visibilità e altro. Joao Pedro segna da due anni con regolarità e non viene chiamato dal Brasile. Male. Ma oltre al dispiacere per il bomber, oltre non si va. Invece dal cilindro della società salta fuori l’idea: è italiano da quattro anni, sposato con una siciliana, può essere utile a Roberto Mancini. Addirittura per il prossimo spareggio che vale i mondiali in Qatar. Ma i tempi e l’iter sarebbero complicati da cogliere. Magari, può essere utile per ridare smalto, e quotazioni a seguire, a un calciatore che ha mercato. Nulla di nuovo nelle dinamiche societarie. Quel che appare strano è che il patron abbia dato l’input al ds Stefano Capozucca, scomparso o quasi dai radar.

Celeste, aiuto! La terza maglia in onore dell’Uruguay. Bene. Peccato che i casi più spinosi per il Cagliari riguardino proprio Godin e il suo contratto, quindi,Nandez. Che, in rotta di collisione a inizio campionato, si aspetta che il “capo” mantenga la promessa e lo faccia andar via alla riapertura del mercato. Ci sarebbero anche Caceres, apporto modesto e “rosso” a Firenze, Oliva, visto poco o nulla, e Pereiro: un milione e quattrocentomila euro di ingaggio per una manciata di minuti e occasioni sempre di poco impatto. E dire che hanno rifiutato mezzo milione di euro a Nainggolan. Insomma, questo del “matrimonio” ideale con l’Uruguay non procede al meglio. E la Celeste rischia di non andare ai Mondiali. Con Tabarez esonerato dopo quindici anni da Ct. Chi crede alle scelte del marketing che portano sfiga è libero di farlo.

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