I bianchi scenderanno in campo domani pomeriggio alle 14.30 senza lo squalificato Udoh. Mister Canzi chiede ai suoi compattezza
Quando, domani alle 14.30 inizierà Pescara–Olbia, il confronto sarà tornato dopo ben 29.792 giorni. I due club non si affrontano dalla stagione 1939/1940. I più pignoli obietteranno, facendo sapere che questo match non c’è mai stato. In verità la società gallurese si chiamava Gil Terranova, ma era comunque Olbia a tutti gli effetti. Venendo alla gara dell’Adriatico/Cornacchia, va asserito che gli abruzzesi sia avvarranno del ritorno in campo in difesa di Drudi, dopo un mese d’assenza, mentre Cancellotti appare favorito su Illanes a destra. In casa Olbia assente per squalifica Udoh. Torna invece a disposizione Belloni.
Dato tra le favorite, il Pescara dopo 11 gare di campionato, è staccato 7 lunghezze dal vertice, appannaggio della Reggina, mentre i galluresi hanno tre punti di vantaggio sulla zona play-off, ma si ha l’impressione che il potenziale stia per fare il salto di qualità.
LE PAROLE DI CANZI. “Una partita difficile, come del resto però lo sono state e lo saranno tutte in questo campionato. Veniamo da un ko che, come tutte le sconfitte, va gestito nella direzione che permette di trasformare la delusione in voglia di dimostrare l’inciampo, di cui io sono stato il primo responsabile, è episodico. Stiamo lavorando duro per migliorare la tenuta difensiva. Per farlo domani dovremo mettere in campo quella compattezza che è mancata contro il Modena sia in termini di distanza tra i reparti che di aggressività, due aspetti tra loro legati che sono fondamentali per opporsi a questa che hanno nel palleggio un’arma pericolosa. Noi sappiamo di avere qualità che possono fare a chiunque, ma anche che vanno abbinate a una fase di non possesso molto più aggressiva“.
I 21 CONVOCATI
Portieri: Barone, Ciocci, Van der Want
Difensori: Boccia, Brignai, Emerson, Simone Pinna, Pisano, Renault, Travaglini
Centrocampisti: Belloni, Biancu, Chierico, Giandonato, La Rosa, Lella, Occhioni, Palesi
Attaccanti: Demarcus, Mancini Ragatzu