L’ex calciatore e allenatore rossoblù, attualmente vice di Gianluca Festa all’Apollon Smyrnis, ha parlato della situazione dei sardi

Ivo Pulga il rossoblù lo conosce bene sia per averlo vestito da calciatore sia per esserne stato un degno rappresentate da allenatore. Ai microfoni de La Nuova Sardegna, l’attuale vice allenatore dell’Apollon Smyrnis (prima divisione greca) ha parlato proprio del Cagliari.

LA SALVEZZA CON RANIERI. “Ricordo che noi nel girone di andata facemmo solo 9 punti, tutti gli addetti ai lavori dicevano che ormai potevamo considerarci retrocessi. A gennaio mister Ranieri ebbe il coraggio di fare una scelta netta: De Paola, che aveva un carattere abbastanza fumantino, non andava d’accordo con i tre uruguaiani, Francescoli, Herrera e Fonseca, che fino a quel momento non avevano dato un grande contributo. Il mister decise di tenere loro e lasciare partire Luciano. Fu la carta vincente perchè nel ritorno fecero grandi cose, risultando decisivi per restare in A“.

LO SPOGLIATOIO. “Ranieri è stato bravissimo a tenere il gruppo compatto, farci capire che lui aveva fiducia in noi. E’ stata la molla che ha fatto scattare qualcosa dentro noi giocatori, ha stimolato il nostro orgoglio. Ci diceva di pensare solo alla prossima partita e non ascoltare le critiche. La svolta a Torino contro la Juventus. Noi venivamo da cinque sconfitte di fila, loro erano in testa e tutti ci davano per spacciati. Ricordo che qualcuno scrisse che avremmo dovuto solo contare il numero dei gol incassati. Dopo 20’eravamo sotto 2-0, ma abbiamo trovato la forza di reagire riuscendo a portare a casa un prezioso pareggio. Da lì è cominciata la risalita, da quella gara non abbiamo più perso“.

CAGLIARI NEL CUORE. “Seguo sempre le partite, è una squadra che ho nel cuore. Credo sia stato commesso qualche errore durante il mercato. La società sta facendo una politica che non condivido. Negli ultimi anni ha preso giocatori in scadenza di contratto e avanti con gli anni, pagando ingaggi alti. Il Cagliari, secondo me ha bisogno di giocatori che corrono, che hanno fame“.

SPIACE PER SEMPLICI. “A Mazzarri il lavoro da fare non manca, ma è un allenatore esperto. Siamo all’inizio della stagione, può farcela. Se reputavi Semplici non adatto, non lo dovevi confermare. Mandarlo via dopo tre partite mi è sembrata una scelta frettolosa. Forse bisognava aspettare. Il presidente, però, è quello che paga e fa ciò che vuole“.