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IL DRIBBLING DI… Mario Frongia. Cagliari: ko da incubo con l’Empoli. E parte la contestazione

Tre sconfitte, due in casa, prova pessima. L’effetto Mazzarri non basta. E domenica si gioca a Napoli

Un Cagliari ancora ingessato e convalescente. Incapace di partire con personalità, fragile. Vecchi vizi. La cronaca non regala pagine a colori. E può essere utile per chi non l’ha vista e per quanti vogliono farci una riflessione. Certo, nella vita c’è di molto meglio. Ma i tifosi non hanno confini. Il Cagliari è compatto, Mazzarri organizza il bastione difensivo: dal via Lykogiannis, Carboni, Ceppitelli e Walukiewicz. Ma è l’Empoli – con il 2002 Viti al debutto in A al centro della difesa. Un tiro sbilenco, Cragno c’è, un corner un minuto dopo, Haas alto dal limite. Ricci balla la macarena tra Deiola, Dalbert e Marin. A tratti, sembra Iniesta. I ritmi sono buoni. Dopo dieci minuti ecco il Cagliari: Nandez e Joao Pedro prendono le misure. Marin e Dalbert conquistano metri. Deiola è sul pezzo. Ma dietro si riparte male, imprecisi, quasi il pallone pesasse quindici chili. Per la cronaca, si sentono i cori degli ultras: sono tornati. Mazzarri inizia con la giacca, dura pochi attimi. La transizione dei suoi non può piacergli. Si sbraccia, chiede movimento e rapidità.

LA MAZZATA. Andreazzoli pare un runner, scarpe, tuta e maglia elasticizzata. Il tecnico dell’Empoli si regge il mento, statuario. Intanto, la gara non si accende. Lo studio tra sardi e toscani prosegue. La domanda? Dopo venti minuti, giochi in casa e gli ospiti, con l’applaudito ex Vicario in porta, non hanno ancora subito un tiro. Di Bello ammonisce Zurkowski: il dribbling di Nandez ubriaca e lui lo butta giù. Intanto, Cragno non blocca un traversone di Stojanovic. L‘Empoli c’è, corre tanto e bene, anche senza palla. I primi 45′ si chiudono con i toscani in vantaggio su tutto: tiri 7 a 3, possesso 57 per cento a 43, passaggi 200 a 174, tocchi a buon fine 85 contro l’81 per cento del Cagliari. Con i neopromossi in A diciotto tifosi nel “formaggino” tra Distinti e curva Sud. Fiammata rossoblù con Lykogiannis: prima parata di Vicario. Ma Pinamonti e Di Francesco arrivano tardi sul rasoterra di Marchizza. Alla mezz’ora la rete dell’1-0: la firma Di Francesco (curioso, vero!) favorito da una deviazione di Ceppitelli. JP10 e soci accusano il colpo e stentano a ripartire. Ci prova Marin, a lato. Ma i tempi di gioco dell’Empoli sono più snelli e perentori. Al Cagliari in mezzo manca qualità, velocità e letture.

La scelta della barricata con i quattro centrali, al momento, non paga. Certo, Caceres tre di fila non le regge. Ma, per dire, Grassi e Bellanova? Con la Lazio, la cautela va bene. Ma la partita, almeno in casa e con una diretta concorrente per la salvezza, va impostata sempre per vincerla, a qualsiasi costo. Nandez ruba palla a Marchizza dopo uno spalla a spalla di cinquanta metri. Poi, tra gli applausi, cerca il lancio e sbaglia: erroraccio da uno con i suoi piedi. Anche perché l‘Empoli riparte e impegna Cragno con un sinistro di Henderson. Un cross in curva di Walukiewicz riceve gli ululati del pubblico spazientito. Di Bello fischia la fine. Fischi.

SERATACCIA. Seconda frazione. Si riparte con Godin per Carboni e Strootman per Deiola: cambi pesanti e pensati. Mazzarri sente puzza di bruciato, corregge il tiro e chiama due titolarissimi per provare a riprenderla. I primi dieci minuti scivolano via senza sussulti. Strootman “lava” qualche pallone ma il ritmo dell’olandese, reduce da infortunio, non è ancora al top. Meglio l’approccio di Godin: tanto mestiere su Pinamonti. Ed è Joao a non trovare la palla su cross di Lykogiannis. Il Cagliari cresce, Keita colpisce il palo. Godin di testa, alto. L’Empoli ripassa dalle parti di Cragno. Andreazzoli richiama Ricci, esausto, per Stulac. Ismajli sostituisce Stojanovic. Intanto, super parata di Cragno su Zurkowski, in sospetto off side. Dal corner, palla gestita malissimo dalla difesa rossoblù, il 2-0 empolese: sassata al sette di Stulac. Che mazzata!

Mazzarri è allibito. Entra Caceres, in doccia Walukiewicz. “Giallo” per Godin, presa stretta, troppo, su Pinamonti. Sensazione diffusa: se l’Empoli tiene la palla a terra, macina i rossoblù. Si avverte il ritardo sulle seconde palle e nella tonnara di mezzo arrivano sempre prima gli ospiti. Lyko fuori per Pereiro 14′ dalla fine. Cagliari spaccato e in grande difficoltà. Intanto, gli ultras, visto che ci sono, insultano il presidente del Cagliari. Dal campo, favola senza lieto fine di Henderson: traversa piena da 55 metri con Cragno battuto. La risposta di JP10 va a lato di un niente. Ancora un palo dell’Empoli, con Bajrami. A proposito, da qualche minuto c’è Pavoletti: cross non pervenuti. Gli ospiti paiono addirittura voler rallentare. Partitaccia. Di Bello concede 5′ di recupero. Servono per il “giallo” a Nandez, fallo sciocco per frustrazione. “A lavorare, andate a lavorare” cantano dalla Nord. Il resto dello stadio fischia. Game over!

NOTARELLEL’ammucchiata. In panca ci sono tutti, meno lo squalificato Zappa. Anche questo, tra coinvolgimento, inclusione, spirito di gruppo, fa parte del campionario mazzarriano. E, a prima vista, non guasta. Gli acciaccati e i convalescenti, i nuovi e quelli sanno di essere con la data di scadenza. Mazzarri cerca la quadra, gli servirà tempo e fiducia.

Senza respiro. Quando devi giocare tre partite in otto giorni. Con l’adrenalina che leva il respiro. Lasci l’Olimpico con un punto dopo una partita che senza l’eurogol di Cataldi ne avrebbe potuto fruttare anche altri due. Parti bene, con la testa, e per una settantina di minuti, anche con le gambe. Hai in panchina un tecnico che sembra un pazzo. Strilla, guarda negli occhi da ossesso chiunque gli passi vicino, entra in campo, calcia al volo una palla vagante. E se il migliore dei brasiliani del calcio di serie A esce bofonchiando, non contento del cambio, gli spiega che non deve mai capitare. Mai. Walter Mazzarri, dal pareggio con la Lazio alla  sconfitta con l’Empoli. Dietro l’angolo la trasferta al “Maradona” del Napoli schiacciasassi di Spalletti. Ovunque, in casa e fuori, con lo stesso dna. Almeno, è questa la scommessa. Perfetta per scuotere l’ambiente da un torpore titanico. L’Empoli porta a casa 3 punti che si spera non costino cari tra aprile e maggio. Stavolta la notte è davvero beffarda.

Il pubblico. Di mercoledì sera 7.226 paganti per un incasso di 129.290 euro. Insomma, quasi raggiunto il limite degli ottomila accessi permessi. L’euforia del Cagliari all’Olimpico ha scaldato l’animo.

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