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Biscotti e arbitraggi, il complottismo di chi si è inguaiato con le proprie mani

Prosegue la scia di polemiche iniziata con Benevento-Cagliari e dopo lo 0-0 con la Fiorentina i rossoblù sono costretti a sentire altre lamentele

La partita di ieri è stata un biscotto? Forse. Di sicuro il livello di intrattenimento è stato da circolo bocciofilo e né CagliariFiorentina hanno dato l’idea di voler far male davvero al proprio avversario. Ma la prima regola del biscotto è non mettersi in condizione di subirlo. Ergo, se rossoblù e viola hanno finito per annullarsi non si può certo parlare di antisportività. Ma da qualche parte in Italia lo sport preferito di questa settimana è diventato il pianto e il Cagliari continua a essere bersaglio di mistificazioni dopo 4 vittorie e 2 pareggi nelle ultime 6 partite.

E allora siamo costretti a fare un passo indietro, di nuovo a quel Benevento-Cagliari.Con il Cagliari anche il pari ci stava stretto, dovevamo vincere” ha dichiarato mister Filippo Inzaghi nel post partita contro l’Atalanta. Con tutto il dovuto rispetto per un allenatore che ha fatto grandi cose con i sanniti, sia nella scorsa stagione in Serie B sia nel girone d’andata quest’anno, vediamo quanto stretto è stato il risultato contro Joao Pedro e compagni.

Il gol di Lykogiannis? Abbiamo studiato che loro non mettevano l’uomo al limite dell’area e abbiamo portato un tiratore alla conclusione dal limite”. Così Leonardo Semplici nella conferenza pre Fiorentina ha spiegato il primo gol del Cagliari, dopo neanche un minuto di gioco, messo a segno dal greco su uno schema da calcio d’angolo.

Il Cagliari batte corto il corner con uno scambio Radja-Marin, poi palla all’esterno ellenico che ha letteralmente una prateria per coordinarsi e beffare Montipò. Possibile che affrontando una squadra che presenta tiratori scelti come Joao Pedro, Nainggolan, Marin e lo stesso Lykogiannis il tecnico piacentino non abbia prestato attenzione alle possibili conclusioni da fuori? Certo, il Benevento ha avuto diverse occasioni dopo un pareggio regalato da Ceppitelli, avrebbe potuto ribaltarla. Ma a calcio si gioca in 11, compreso il portiere, e il Cagliari ha un certo Alessio Cragno a difendere i pali. Oltre a un portiere i sardi hanno anche un dirigibile in attacco: Leonardo Pavoletti. Il secondo gol è uno dei suoi classici, appunto per questo stupisce la marcatura blanda a zona. Tra l’altro anche Joao Pedro sarebbe stato liberissimo di concludere vista l’enorme distanza sia dai difensori allineati nell’area piccola che dagli accorrenti mediani.

 

Insomma, per concludere, prima di fare le pulci agli arbitri e piangere poi per i biscotti bisognerebbe guardarsi in casa. Il Benevento ha fatto un girone di ritorno disastroso e contro il Cagliari ha mostrato il perché. I rossoblù hanno meritato di battere gli uomini di Inzaghi e si sono guadagnati sul campo la possibilità di disputare un’amichevole con la Fiorentina. Con questo, speriamo di chiudere una parentesi grottesca che non macchierà mai il pezzo di storia rossoblù che Semplici e i suoi giocatori stanno costruendo, sempre sul campo.

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