Sugli episodi contro Napoli e Benevento la discussione è lecita, ma che il Cagliari ora passi per la squadra che si salva grazie agli arbitri non esiste
Diciamoci la verità: se a parti invertite il rigore non assegnato al Benevento non lo avessero dato al Cagliari, difficilmente avremmo chinato la testa e dato ragione all’arbitro. Perché l’episodio è al limite anche dopo averlo visto cento volte e l’interpretazione non sarà mai oggettiva per quanto ci si cimenti in spiegazioni di fisica. L’unica opinione che conta, quella di arbitro e Var, ha dato ragione ai rossoblù. Prendiamo e portiamo a casa. Quello che però è davvero inaccettabile è sentir parlare del Cagliari come di una squadra che si sta salvando grazie agli arbitri. E qui no, il confronto di opinioni finisce e la pazienza pure.
Innanzitutto il Cagliari non si sta salvando grazie a Mazzoleni e nemmeno grazie alla divina provvidenza. Joao Pedro e compagni si stanno salvando perché hanno due palle così. Si stanno salvando perché nel momento più disperato hanno saputo reagire, sputando sangue in campo per conquistare vittorie, mentre qualcun altro che stava sopra di otto punti probabilmente si sentiva al sicuro dandoli per morti. Dire “retrocedere per torti arbitrali fa male” quando hai dilapidato un vantaggio abissale sa un po’ di “piove, Governo ladro”.
Detto questo, è paradossale come i rossoblù ora siedano sul banco degli imputati dopo innumerevoli torti arbitrali subiti negli anni. Per non andare a scomodare cose ormai lontane come il recupero sempiterno in Cagliari-Lazio del 2019 o il gol di mano di Fazio in Roma-Cagliari del 2017, possiamo citare due episodi recenti: uno è costato una partita, l’altro poteva costare la salvezza. In Cagliari-Juventus 1-3 di marzo, Ronaldo non viene espulso dopo un intervento da Cobra Kai su Cragno con il risultato fermo sull’1-0 per i bianconeri. Il portoghese vincerà la partita da solo, letteralmente. E chissà se in dieci la squadra di Pirlo sarebbe uscita con i tre punti dalla Sardegna Arena. Chi ha visto la gara ne dubita. Altro episodio, cancellato poi dalla vittoria per 4-3 sul Parma, è il fallo di mano di Pezzella al 24′ dello scontro salvezza con i crociati. Valeri fischia il rigore, ma rivedendolo al Var cambia la decisione. Braccio attaccato al corpo si dirà, giudicatelo voi (fermo immagine Dazn):
Per stemperare gli animi chiudiamo con una nota di colore. La senatrice Sandra Lonardo, moglie del sindaco di Benevento Clemente Mastella, ha annunciato che presenterà un’interrogazione parlamentare sulla presenza al Var dell’arbitro Mazzoleni sia per Napoli-Cagliari che per Benevento-Cagliari. Secondo l’onorevole i rossoblù sarebbero stati agevolati in entrambe le occasioni. Ora, il problema non è tanto il parlare di calcio in Parlamento mentre sono in corso una pandemia mondiale e una crisi economica epocale. Il problema è occupare il tempo della politica per la moviola. Perché se si vuole affrontare l’argomento calcio col Governo, si parli allora delle migliaia di società dilettantistiche ferme da un anno e mezzo e condannate a morte, o dei giovani che hanno perso una stagione sportiva intera, o dei disabili che senza sport hanno perso in salute e socialità. Le discussioni sugli arbitri lasciatele a noi “giornalai e pennivendoli”. Ché i tempi in cui i politici potevano permettersi di andare da Pippo Franco a farsi spalmare le torte in faccia sono finiti da un pezzo.
