Appena eletto alla presidenza della sezione regionale dell’USSI, l’Unione Stampa Sportiva Italiana, il giornalista Paolo Mastino ha rilasciato in esclusiva a calciocasteddu.it un’intervista dopo la fresca nomina
IL PROFILO. Paolo Mastino è nato a Bosa nel 1982. Dopo aver scoperto l’inclinazione al giornalismo negli anni dell’Università, ripone per sempre nel cassetto il sogno di diventare pilota e scopre la professione, in seguito ai primi passi su Radio Planargia nella sua città natale e la scuola di Giornalismo. In RAI dal 2008, lavora per la redazione regionale occupandosi di cronaca, economia e sport. Subentra a Mario Frongia al vertice del direttivo USSI Sardegna.
PRESTIGIO. “Ho fatto parte del direttivo USSI negli ultimi quattro anni. C’è stata la possibilità di candidarmi alla presidenza: reputo giusto che i giornalisti, soprattutto le figure inquadrate in maniera più stabile, si impegnino nelle associazioni di categoria per rappresentare i colleghi più fragili. Un incarico prestigioso che mi gratifica”, afferma Mastino, volto noto del telegiornale regionale targato RAI.
SPORT. Quali le connessioni con il mondo dello sport? “Sono stato per otto anni vicepresidente del club calcistico del Bosa, società arrivata fino alla categoria di Eccellenza, con cui mi sono tolto tante soddisfazioni e ho conosciuto le dinamiche connesse al ruolo di dirigente sportivo: sacrificio, ma pure divertimento. Per lavoro ho seguito principalmente calcio, pallacanestro e l’universo regionale del rally“.
RELAZIONI. Il nuovo corso avrà dei punti fermi. “L’incarico del direttivo USSI appena eletto è quello di proseguire sulle orme lasciate dal presidente uscente Mario Frongia e dagli altri colleghi che ci hanno preceduto. Occupandoci ad esempio di rinsaldare i rapporti tra la stampa e le federazioni sportive, oppure per cercare di garantire agli addetti ai lavori la massima fruibilità degli eventi. Senza dimenticare la kermesse annuale dei premi USSI”.
CORRETTEZZA. “Con il Cagliari Calcio c’è sintonia e collaborazione. Puntiamo ad ottenere che ci sia sempre una condivisione delle informazioni basilari, così che siano fruibili dai media. Poi, se un giornalista è più bravo e/o fortunato a ricavare uno scoop, credo sia normale arrivare prima <bruciando> sul tempo i colleghi e lo stesso club a livello comunicativo. L’importante è che qualsiasi comportamento sia improntato alla correttezza reciproca“, ha concluso Mastino.