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Rastelli: “Per il Cagliari due vittorie che servivano. Salvezza possibile con una rosa superiore alle avversarie”

L’ex tecnico, che vanta la palma del miglior piazzamento in Serie A nella gestione Giulini, attualmente alla Spal, ospite di una trasmissione a Videolina

Ad oggi resta lui l’allenatore del Cagliari con il miglior piazzamento in Serie A della gestione Giulini: undicesimo posto. Massimo Rastelli, che attualmente sta guidando la Spal (presa in mano un mese fa dopo l’esonero di Marino) è stato ospite de Il Cagliari in diretta, la consueta trasmissione del giovedì in onda su Videolina e Radiolina, attraverso la pagina Facebook. Vari i temi trattati, ecco un sunto:

CAGLIARI. “Queste due vittorie con Parma e Udinese sono state fondamentali, perché hanno riaperto i giochi. C’è il vantaggio non da poco di un organico nettamente più forte delle altre avversarie dirette. In un campionato capita il momento no e quello favorevole. Ora bisogna sfruttare questo al massimo. Non dimentichiamo che ora non sono poche ad aver paura di mantenere la categoria, con una rosa inferiore. Il rientro del Cagliari mette in ansia squadre che soltanto una settimana fa sembravano essere al sicuro da sorprese, perché quando arrivi di rincorsa hai sempre un vantaggio. L’impresa, toccando quello che si può toccare, è veramente possibile”.

I BIG. “È normale che quando una squadra viene costruita per un obiettivo, che va oltre la salvezza ma si ritrova in una zona non consona della classifica, qualcosa che non va e ti porta ad andare in difficoltà. Ma Nàndez, Nainggolan e Godin per fare tre nomi, sono calciatori fortissimi come hanno dimostrato in carriera lottando per trofei internazionali. Nelle prime tre partite di Semplici e nelle ultime due stanno dimostrando di essere quel valore aggiunto e si vede che ci tengono a restare in Serie A.

DI FRANCESCO. “Sempre difficile dall’esterno riuscire a dare dei giudizi. Anche io sono rimasto sorpreso dalle difficoltà, molte dovute anche dal Covid, perdendo uomini importanti nel momento dove si stava accelerando. Poi quando vai in difficoltà è difficile, Di Francesco è allenatore molto preparato. Mi dispiace tanto per lui. Non ci siamo sentiti, ma ci sarà occasione”.  

SEMPLICI. “Allenatore bravo, molto preparato e garbato nei rapporti con i propri giocatori, che ha fatto la storia con la Spal. Giulini, a mio avviso, ha fatto la scelta migliore. L’unione con Capozucca darà più forza, con il ds molto bravo a capire le varie problematiche dei calciatori, parlandoci spesso per trovare le soluzioni”.

CAPOZUCCA. “Con lui ho un ottimo rapporto. In questi anni che eravamo lontani ci siamo sentiti spesso, confrontandoci e ricordando il bel periodo al Cagliari. Senza nulla togliere a Carta ragazzo straordinario e molto competente, credo che la figura di Capozucca in quel momento di difficoltà sia stata la miglior mossa che il presidente Giulini potesse fare, perché Stefano è una figura che serviva tanto all’interno dello spogliatoio per fare da collante tra allenatore, società e squadra”.

ADDIO AL CAGLIARI E NON SOLO… “Il rimpianto c’è sempre, perché credo che nella terza stagione ero convinto che la squadra potesse crescere in modo importante, migliorando quello che era stato fatto prima raggiungendo un ottimo undicesimo posto nel campionato precedente. I programmi erano stati ridimensionati e abbiamo avuto delle difficoltà e poi la società decise per il mio esonero dopo otto giornate. Da parte mia sono convinto che servisse un attimo di pazienza in più e fare gli accorgimenti per migliorare le cose. Non ho alcun sassolino da levarmi dalle scarpe, certamente avrei dovuto fare valutazioni più attente su una nuova ripartenza.  Recentemente c’è stato un contatto, ma nulla più”.

CRITICHE. “So ovviamente quello che è il mio ruolo. Quando le cose non vanno bene il primo sul banco degli imputati è l’allenatore, Ho comunque vissuto la cosa con grande serenità, cercando di leggere il meno possibile per non farmi condizionare. Mi sono sempre gettato sul lavoro e sul confronto costante con il mio staff, in primis con il ds per capire dove poter intervenire per dei correttivi. Non ho mai vissuto le critiche con un particolare fastidio. So solo quanto impegno e quanto lavoro ho messo ogni giorno, ottenendo col Cagliari dei risultati straordinari, come la vittoria per la prima volta nella storia del campionato di Serie B. L’Unica cosa di quel periodo che mi ha dato realmente fastidio, è stato per le goleade prese e non sui quasi 60 gol fatti, vincendo 14 partite”.

MODULO. “Il più efficace è quello di fare punti. Al di là di 4-3-3 o di un 3-5-2, il Cagliari ha gli uomini per poter affrontare più di un sistema di gioco, però vedo da fuori che il 3-5-2 (i quinti che ti permettono di essere più offensivo) possa essere il vestito giusto per ottenere quel risultato fondamentale che si chiama salvezza.

LA SPAL. “Sono molto felice di essere tornato a lavorare e di farlo in un club serio e importante che ha tradizione, capace di fare negli ultimi anni un percorso straordinario. Purtroppo la retrocessione la scorsa stagione è stata molto dolorosa e inaspettata. Qua c’è tutto per poter lavorare il meglio possibile. Sono sincero. La Spal era tra quelle società che speravo in Serie B potessero chiamarmi e così è stato. L’obiettivo di tornare in Serie A, in primis blindando i play-off. Peccato per la sconfitta di venerdì, ma la sosta può aiutare”.

 

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