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Pisacane/2: “Rastelli? Bravo, ma se fosse stato più malizioso…”

Pisacane

Seconda e ultima parte dell’intervista rilasciata da Fabio Pisacane alla trasmissione in onda su Videolina “Il Cagliari in diretta”: l’ex rossoblù a ruota libera

Di Cagliari mi mancano le piccole cose, oltre alla famiglia. Come ad esempio le passeggiate in via Garibaldi”.

Mi piacerebbe tornare un giorno, ma la strada da fare è lunga”.

Ho preso il patentino Uefa B, mi consentirebbe già di fare il collaboratore tecnico in Serie A”.

López è stato per me un giocatore in cui mi rispecchiavo, per il suo stile da difensore. Come allenatore è stato capace di portarmi dalla sua parte, un uomo vero. Le prime chiacchierate con una persona mi permettono di stabilire se può far parte della mia vita oppure no. Diego è la persona in assoluto, tra quelle conosciute a Cagliari, per cui nutro l’affetto più grande”.

Se io dovessi fare l’allenatore un domani, vorrei un tipo come Pisacane in squadra. Uno che non dice mai qualche parola fuori posto, che si allena a mille, dà grande disponibilità. Quando dall’altra parte ho ricevuto rispetto, ho dato il massimo. Ma quando non ricevi questo, a priori, tutto diventa più difficile…”.

Ho sempre cercato di far valere la mia professionalità. Non ho mai giudicato le scelte, anche nel caso di ingressi in campo per dieci secondi. L’avversario più prestigioso? Cristiano Ronaldo. Ibrahimovic, ovviamente. Ma ogni attaccante in Serie A è temibile”.

Campagna di acquisti estiva con qualità, ma pure quella di gennaio. Il Cagliari ha fatto inserimenti importanti confermando i big. La squadra c’è, ha un organico forte e le auguro di togliersi dalla situazione che non merita”.

Ho parlato con il presidente Giulini prima di partire. C’è sempre stata stima, rispetto dei ruoli. Gli voglio bene. Ma non potevo certo chiedergli di restare per forza. Il 30 giugno sarebbe scaduto il contratto, mi hanno liberato senza pretendere alcuna cifra. Per me la riconoscenza è un valore importante, e per il Cagliari la nutrirò sempre”.

Rastelli disoccupato? Non mi sorprende, perché nel calcio bisogna sempre stare attaccati al carro giusto. Probabilmente pensa che gli venga riconosciuto il passato. I risultati sono stati ottenuti sempre da lui in carriera. Qui dico una cosa: se fosse stato un tipo più malizioso e avesse percepito l’andazzo, sarebbe andato via da solo e prima. A Cremona è stato sfortunato e oggi si ritrova in una situazione in cui senza quel giro di cui parlavo rischi di stare ai margini. Una bravissima persona che merita il meglio”.

Il Cagliari vivrà la prossima gara con l’unico pensiero della vittoria, conta solo quello. La rosa è stata costruita per stare in ben altra posizione di classifica. La salvezza è alla portata, però si deve cambiare marcia subito”.

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