Il campione del mondo di Spagna ’82 ha parlato del periodo dei rossoblù: “I senatori hanno il compito di caricarsi la squadra sulle spalle”
Marco Tardelli, intervistato da L’Unione Sarda, ha parlato a lungo della situazione attuale del Cagliari, del suo giudizio su Eusebio Di Francesco e del suo trascorso contro i rossoblù di Gigi Riva.
MOMENTO DIFFICILE. “Ci sono tante squadre in crisi. Il Cagliari non è l’unica. Adesso è ancora presto per un giudizio perché, con i cambi di gennaio, vedremo nuovi giocatori e organici diversi. Credo, ad esempio, che Nainggolan per il Cagliari possa essere un giocatore in grado di far bene. In generale, i rossoblù hanno un organico un po’ più forte delle altre pericolanti: di conseguenza in qualche modo dovrebbero uscirne. Questo è il momento di soffrire: giocatori come Nainggolan, Pavoletti e Joao Pedro hanno il compito di caricarsi la squadra sulle spalle e riportarla su”.
DIFRA OK. “Mi piace, è un allenatore equilibrato. In questo frangente è sfortunato. A Cagliari può impostare qualcosa di importante, anche se mi pare ci sia sempre poco tempo per costruire”.
RIVA È RIVA. “Ricordo le sfide con Gigi Riva. E vi assicuro che Riva era Riva. Anzi, è Riva. Non lo sento da parecchio ma, a casa, ho una grande foto che mi ritrae assieme a lui. L’ho fatta incorniciare: nell’immagine sono immortalato mentre, in un contrasto aereo, cerco di rubargli la palla di testa. Vi assicuro che non era affatto facile“.
LA CONSACRAZIONE DI BARELLA. “È il migliore centrocampista italiano in questo momento. Sa fare tutto: è bravo a inserirsi, a recuperare palloni, ad aiutare tutti i reparti. Insomma, è completo. È uno di quei giocatori che tutti gli allenatori del mondo vorrebbero avere: ovunque lo metti, fa il suo. È il nuovo Tardelli? È sempre difficile paragonare i giocatori. Prima di tutto perché, quello di oggi, è un calcio diverso, in cui tutte le squadre devono essere “offensive” e cercare lo spettacolo. Quando giocavo io si puntava soprattutto a vincere”.