Duomo di Santa Maria Annunciata, a Vicenza. Questa mattina si sono svolti i funerali di Paolo Rossi, scomparso a 64 anni per un male incurabile
CIAO, PABLITO. C’erano quasi tutti gli eroi del 1982. Antognoni, Cabrini, Collovati, Altobelli, Gentile, Selvaggi, Conti, Dossena, Galli, Bergomi, Bordon, Tardelli, l’ex azzurro Galderisi e il figlio Alessandro: tutti loro hanno scortato il feretro di Paolo Rossi, il celebre Pablito del Mondiale spagnolo, all’interno e all’esterno del Duomo di Vicenza. I funerali del campione pratese, scomparso all’età di 64 anni, sono stati celebrati questa mattina nella città in cui era diventato grande come calciatore. Toccanti parole da parte del giornalista Fabio Guadagnini, di un amico fraterno e di Antonio Cabrini.
IL DOLORE DI UNA CITTÀ. La città veneta, che lo aveva adottato come atleta e uomo, ha manifestato in modo composto l’omaggio a Rossi. Lo striscione appeso a un balcone (“Ciao Rossi-Gol“), le foto e il sorriso di Paolo, gli applausi discreti. La moglie, le giovani figlie e Alessandro, nato dal primo matrimonio. La presenza del presidente FIGC Gravina, di Roberto Baggio – del quale Rossi era l’idolo – e Paolo Maldini. Il capitano di quella gloriosa squadra del 1982, Dino Zoff, non si è visto. Probabilmente era presente, fisicamente o comunque a distanza, nel suo dolore composto.