Il forte centrocampista uruguayano è stato ospite stasera della trasmissione Il Cagliari in diretta, in onda in contemporanea su Radiolina e Videolina
Il Cagliari e Cagliari, dove (assieme alla sua compagna Sarah, ha fatto nascere il secondo genito Tian. Naithan Nandez, instancabile motorino della squadra di Di Francesco, sempre presente in campionato (recuperi compresi per un totale di 477’ giocati) è stato ospite stasera della trasmissione Il Cagliari in diretta, in onda in contemporanea su Videolina e Radiolina in streaming. Le sue parole.
VITA PRIVATA. “Vivo un modo tranquillo con la mia famiglia. La città è meravigliosa. I tifosi sono molto rispettosi nei miei confronti. Quando sono arrivato la prima volta ho ricevuto un’accoglienza incredibile e molti non mi avevano visto giocare. Uno spettacolo. Dopo un anno che sono qui mi fanno sentire un sardo in più. Ecco perchè abbiamo fatto nascere il secondo figlio qui. Il mio look? Mi piace cambiare spesso, anche se mia moglie odia la barba lunga”.
IL CAMPO. “Non giocare è pesante, ma ovviamente devono giocare tutti. Ma l’importante era vincere e questo è stato fatto nelle ultime partite in campionato e in Coppa Italia. A me piace molto correre e giocare al calcio, l’importante è dare tutto per la squadra, Io tra i migliori centrocampisti del mondo? Non penso di esserlo onestamente. Il mio soprannome El Leon? Nasce nel Penarol. Adesso che tutti mi chiamano così, mi sento un attimo El Leon”.
GODIN. “Ho fatto chiamate, ma anche vari messaggi, per far capire l’importanza del nostro progetto. Per noi uruguayani è troppo importante giocare in nazionale. Con Godin ho un rapporto eccezionale. Lui non ha bisogno di presentazioni. parla la sua carriera. La qualità che ha è da grande top.Siamo in un gruppo fatto di persone eccellenti”.
BOLOGNA E DI FRANCESCO. “Ci aspetta una gara difficile, con un allenatore che si conosce da tempo. ma noi siamo carichi e decisi a fare grandi cose. Di Francesco è un grande allenatore. Ha portato cose nuove. Con il 4-2-3-1 mi trovo alla grande, perchè gioco così anche in nazionale. L’avversaria più difficile? L’Atalanta: è devastante”.