L’ex centrocampista uruguaiano si è raccontato nella nostra diretta Facebook: “Ho sempre sentito l’attaccamento per la maglia rossoblù”
Nelson Abeijón è schietto e genuino. Non si nasconde dietro il suo smartphone. Anzi, dalla sua Montevideo, è disponibile per scambiare in diretta Facebook due chiacchiere sul suo trascorso in rossoblù con i nostri giornalisti Luca Zanda e Giancarlo Cornacchia.
IL SOGNO. “Se mi chiedete qual è il mio sogno non ho dubbi: allenare il Cagliari. Se la società mi chiamasse anche per un ruolo nel settore tecnico prenderei il primo volo per l’Italia o forse verrei direttamente a piedi“.
SONETTI E…VENTURA. “Con mister Sonetti si rideva tanto ma anche il lavoro non mancava. Mi diede la giusta spinta per consacrarmi con la maglia del Cagliari. Con Ventura non ho mai litigato ma ho scoperto, tramite i miei compagni, che non aveva una buona opinione di me e per questo sono stato tagliato dal progetto. Ne ho preso atto con molto dispiacere e quando si è presentata la possibilità di tornare in Sardegna ho firmato accettando il minimo sindacale“.
LA MAGLIA DEL CAGLIARI. “Mi sento il rossoblù tatuato sulla pelle. Sarà strano ma sono stato accolto meglio in Sardegna che in Uruguay. Qualora un giorno lavorassi per il Cagliari, spiegherò perbene il peso specifico di questa maglia“.
LA CELESTE. “Giocare per l’Uruguay è una cosa incredibile. L’emozione più grande della mia vita, specialmente quando ho vinto la Copa América nel 1995“.
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