Intervistata da Il Giornale, Paola Piola ricorda la figura del padre che a metà degli anni ’50 si sedette sulla panchina del padre
ALTRI TEMPI. “Il calcio è profondamente cambiato rispetto all’epoca di mio padre. I campioni di un tempo viaggiavano sui pullman insieme con la gente comune ed entravano allo stadio con i tifosi. Per loro la maglia era una bandiera”. Così Paola Piola ha spiegato a Il Giornale la profonda differenza tra il calcio odierno e quello che ha visto tra i protagonisti suo padre Silvio, leggenda assoluta dello sport italiano, al terzo posto della classifica dei marcatori di tutti i tempi della Nazionale dietro Meazza e Riva.
L’UOMO. Piola approdò al Cagliari nel 1954 e in Sardegna ebbe l’unica esperienza da allenatore di club. Sua figlia ricorda i valori che animavano l’uomo: “Al primo posto la lealtà, pur senza rinunciare allo spirito della sfida. Sarebbe bello se il calcio del dopo-coronavirus ritrovasse la dimensione dell’artista artigiano”.