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Stagione 1998/1999: Cellino punta forte su Lopez e Abeijon, ma per Ventura sono oggetti misteriosi

Tra gli arrivi si segnala quello di Zebina, giovane e promettente difensore. Il torneo vedrà i rossoblù chiudere al dodicesimo posto con 41 punti

Nella stagione 1998-99 il Cagliari disputa il campionato che è di sua competenza: la Serie A. A Ventura viene consegnata una rosa diversa da quella che ha conquistato la promozione, rinforzata con elementi di valore, o di grande prospettiva come  il giovane e promettente difensore francese Zebina, mentre in attacco arrivano Kallon e Mboma. A centrocampo ecco invece Zanetti che, come Kallon, arriva in prestito dall’Inter. Cellino conduce personalmente la trattativa con gli spagnoli del Santander, riuscendo (per un cifra di circa 12 miliardi di vecchie lire) ad acquistare la coppia uruguayana composta da Abeijón e pez, il primo centrocampista, il secondo difensore.

IL CAMPIONATO. Al Sant’Elia, in uno stadio tutto esaurito, spettacolare 2-2 all’esordio con l’Inter. Alla seconda giornata immeritata sconfitta per 1-0 a Torino con la Juventus. Ma la squadra c’è. A capirlo, ma soprattutto farne le spese, è la Sampdoria umiliata 5-0 in Sardegna. In trasferta bene le prestazioni, meno i risultati. Infatti all’Olimpico con la Lazio, arriva il ko per 2-0. In casa anche il Milan di Zaccheroni (che vincerà lo scudetto per un punto sulla Lazio) si deve arrendere 1-0.  Dal sesto al dodicesimo turno si registrano un pirotecnico 3-3 col Bari, ko 2-1 a Vicenza, 3-2 sul Piacenza, 2-1 rimediato a Empoli, Parma regolato 1-0 al Sant’Elia e le due sconfitte con Udinese 2-1 e Venezia in Sardegna 1-0. Il momento no prosegue per altre due partite, perse a Perugia 2-1 e col Bologna 1-0. La vittoria per 3-1 sulla Salernitana in trasferta, regala respiro in classifica, così come il 4-3 sulla Roma di Zeman, che precede la battuta d’arresto per 4-2 contro la Fiorentina degli ex  Trapattoni e Firicano, capolista a fine girone d’andata, con il Cagliari che chiude undicesimo con 20 punti. Tra i rossoblù in evidenza gli attaccanti Muzzi e Kallon. Purtroppo un infortunio mise fuori causa Mboma, che non riuscì a poter dare il suo prezioso contributo.

Il girone di ritorno inizia con una gara da dimenticare: a San Siro l’Inter vince 5-1. La Juventus di Lippi si deve arrendere per il gol di Beretta al 17’. Fino all’1-0 sul Vicenza, arriva una serie di pareggi e sconfitte, iniziate col doppio 0-0 con Sampdoria e Lazio il ko per 1-0 sul campo del Milan e l’1-1 a Bari. L’appuntamento con la vittoria non viene mancato, grazie alla marcatura di De Patre, ai danni del Vicenza, allora allenato da Reja, impelagato in zona retrocessione. Muzzi e compagni rientrano battuti 2-0 dalla trasferta di Vicenza ma, una settimana dopo, si rifanno ampiamente rifilando un pesante 5-2 all’Empoli di Orrico, che qualche anno dopo sarebbe andato all’Inter. Quella gara segnò la penultima vittoria stagionale, fino al 3-1 sulla Salernitana alla trentaduesima giornata. Prima del match con i campani (e successivamente) arrivarono i pareggi con Parma 1-1, Perugia 2-2, e Fiorentina 1-1 nell’ultimo. Le sconfitte vennero rimediate contro Udinese 2-1, Venezia 1-0, Bologna 3-1 e Roma, ancora per 3-1.

ABEIJON E LOPEZ. Sicuramente non hanno goduto della simpatia di Ventura in quel torneo. Ma, almeno il centrocampista è stato mandato in campo 7 volte mentre il difensore una sola volta dal tecnico ligure. Entrambi poi si sono presi la rivincita nei tornei successivi, con pez che chiusa la carriera nel Cagliari da capitano, ne inizialmente allenatore in prima squadra in tre circostanze (con Pulga perché in mancanza di patentino la prima volta nel 2012), poi nel 2013 e successivamente nel 2017/2018, da subentrante a Rastelli dopo 8 gare e salvezza ottenuta all’ultimo respiro, ai danni del Crotone di Zenga attuale allenatore dei rossoblù sardi.

COPPA ITALIA. Il Cagliari, neopromosso come il Perugia, passa a fatica il turno preliminare ai danni del Lumezzane (formazione di Serie C) grazie al 2-0 al Sant’Elia dopo il brutto 3-1 subito in Lombardia. La corsa nella seconda competizione nazionale si ferma ai sedicesimi con il Venezia, che fa fuori Muzzi e soci, imponendosi 2-1 al Penzo, forte dello 0-0 all’andata.

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