Le circostanze che hanno portato a un crollo difficilmente prevedibile: le colpe del tecnico trentino, ma anche tanto altro
Non c’è ancora certezza sui motivi precisi che hanno portato al tracollo del Cagliari, dopo una prima parte di stagione da urlo. L’esonero di Rolando Maran si allinea con le scelte inevitabili che vengono prese in circostanze come questa. Eppure il tecnico trentino aveva praticamente conquistato tutti (o quasi).
Vittorie, risultati utili consecutivi, difesa ermetica, attacco tra i migliori del campionato. Ma allora cosa è veramente successo alla squadra rossoblù? Quelle prestazioni di certo hanno ingolosito, e la voglia di mostrare il petto è stata tanta. Anche la società si è fatta trascinare da un entusiasmo difficile da contenere, senza però prendere in considerazione alcuni segnali che avrebbero potuto minare il prosieguo di quel fantastico percorso. I pensieri europei, la questione stadio non omologabile per l’Europa, qualche attrito nello spogliatoio col contorno del nuovo infortunio di Pavoletti sono stati tutti elementi potenzialmente letali. Senza contare, poi, la questione dei diritti di immagine di Nandez, con le prestazioni dell’uruguaiano che andavano spegnendosi dopo un avvio scintillante.
In tutto questo, si sa, chi paga è sempre l’allenatore, e Maran non è esente da colpe. Le attenuanti, però, non mancano di certo.