Marcel Vulpis, direttore dell’agenzia sporteconomy.it, traccia per il quotidiano torinese un’analisi degli impianti sportivi nel nostro Paese
CIFRE. L’Italia invecchia. Non solo a livello di popolazione, ma pure sotto l’aspetto dell’impiantistica sportiva. Secondo un’analisi condotta lo scorso anno, l’età media degli stadi professionistici italiani è superiore ai 60 anni (dati Figc). Per dare un numero ancora più indicativo di come l’Italia sia rimasta indietro, basta sottolineare che in Europa, negli ultimi dieci anni, sono stati costruiti 139 nuovi stadi. In Italia… solo 4 (Torino, Reggio Emilia, Udine e Frosinone).
CAGLIARI. Il progetto avviato da Cagliari per dotarsi di un nuovo stadio, così come Bergamo, rappresentano delle gocce nel mare. I motivi di tale situazione, in un Paese che rappresenta uno dei movimenti top del calcio internazionale, risiedono nella difficoltà di trovare risorse economiche congrue, visto che sul versante pubblico in Italia si spende molto meno che in passato per l’impiantistica sportiva. Per i comuni, ad esempio, limita parecchio il patto di stabilità. L’Italia riuscirà ad uscire a testa alta da quest’epoca senza perdere ulteriore terreno?