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Lecce, la macchina del tempo: storia e protagonisti

Insieme a Bari e Foggia, il sodalizio salentino ha rappresentato la Puglia in Serie A. Un binomio iniziato negli anni Ottanta

80. Dopo una lunga militanza nelle serie minori, il Lecce – che affronterà domani il Cagliari allo stadio Via del Mare – si è affacciato per la prima volta in A nel 1985. Condottiero di quella squadra era Eugenio Fascetti, che non riuscì ad evitare la retrocessione immediata: ma nel finale di quella stagione si tolse lo “sfizio” di decidere lo scudetto battendo la Roma (il celebre 2-3 all’Olimpico) e consegnandolo alla Juventus. Era il Lecce degli argentini Barbas e Pasculli, di un giovanissimo Antonio Conte agli esordi e del leccese Franco Causio. Ma nell’annata 1988-89, stavolta con Carlo Mazzone in panchina, i giallorossi conquistarono la loro prima salvezza grazie a un ottimo 9° posto, tuttora il miglior piazzamento nella massima categoria. Con la casacca leccese concluse la carriera il bomber Pietro Paolo Virdis all’inizio del decennio seguente.

ALTALENA. L’altalena tra A e B diventa un evento dominante nella storia sportiva successiva dei leccesi, che riconquistano ancora una promozione con Bruno Bolchi nel 1993, anno in cui lascia la società – dopo 18 anni – lo storico presidente Franco Jurlano. Nel campionato 1993-94 viene stabilito un pessimo primato dai pugliesi, con appena 11 punti conquistati che rappresentano la peggiore performance nella storia della Serie A. Non solo… arriva una seconda retrocessione di fila: è Serie C dopo 20 anni. Con l’ingresso in società del gruppo Semeraro, il Lecce risale la corrente. L’arrivo in panchina di Gian Piero Ventura e la rifondazione della squadra sono avvenimenti positivi, così come l’accoppiata offensiva Francioso-Palmieri. Due promozioni consecutive certificano il ritorno in A nel 1997.

ULTIMI ANNI. La vita è sempre complicata per il Lecce, il quale trova però nella guida di Alberto Cavasin e nelle reti di Cristiano Lucarelli degli appigli ideali. Per tre stagioni consecutive milita in A, così come accaduto a cavallo tra gli anni ’80 e ’90. In attacco si affacciano ottimi stranieri come Chevanton, Vugrinec e Bojinov. Nel 2004-05 il Lecce mette a segno un campionato molto particolare, con Zdenek Zeman: secondo miglior attacco e peggior difesa. Il boemo poi lascia insieme allo storico ds Pantaleo Corvino. Nel 2012 la società retrocede in B sul campo e poi in Lega Pro per illecito sportivo. La proprietà passa nelle mani di una cordata di soci che elegge Saverio Sticchi Damiani quale nuovo presidente. La nuova doppia promozione sotto la gestione dell’allenatore Fabio Liverani è storia recentissima.

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