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ESCLUSIVA – Greatti: “Ora la differenza la facciamo noi!”

Il leggendario numero 10 dello scudetto, da doppio ex di Cagliari-Fiorentina, ha espresso alla nostra redazione un parere sull’incontro della Sardegna Arena

DUE CUORI. Uno scudetto è per sempre. Ricciotti Greatti, uno dei protagonisti del Cagliari scudettato nel 1970, è un doppio ex del prossimo match contro la Fiorentina. Con i viola iniziò la carriera, debuttando in Serie A nel 1958. Poi l’arrivo in Sardegna nel 1963, dopo le parentesi con Palermo e Reggiana, la promozione in massima serie e lo storico tricolore. “Iniziai la carriera a Firenze proprio come Albertosi: nel mio cuore sono sempre rimasto tifoso della Fiorentina, ma il Cagliari… è il Cagliari. Quest’anno sta andando bene, tutto per il verso giusto. Domenica la partita sarà dura: la Fiorentina non può fare più la differenza come prima, oggi siamo noi del Cagliari a farla! Perché ai viola mancano alcuni giocatori per poter fare il salto di qualità“.

PAZIENZA. Greatti prosegue, sottolineando che “il Cagliari ha perso le prime due partite, si voleva mandare via Maran, critiche da ogni parte. Bisogna saper aspettare, era importante trovare l’amalgama. Il Mister è stato bravo in tutto questo. Rimanere in una fascia buona di classifica diventa l’obiettivo concreto“. L’ex campione elogia l’arrivo di Nainggolan: “Un giocatore che non si discute, i risultati sono sotto gli occhi di tutti: con il suo carisma e le attitudini da giocatore vero, fa la differenza. Ma non è l’unico, parliamo di acquisti indovinati. Nessuno si sarebbe aspettato il rendimento dei nuovi. Però quando rientreranno Cragno e Pavoletti, beh… in quel momento spetterà all’allenatore saper gestire le esclusioni di chi finora sta facendo bene“.

SCHIETTEZZA. E la Fiorentina? “A parte Chiesa, dispone di giocatori di fascia medio-alta. Meno male che Ribéry non giocherà… si tratta di un gruppo giovane che vuole meritare una certa classifica. Ma non dimentichiamoci che un giocatore solo, per quanto forte, non può fare grande una squadra: c’è bisogno di tutti. Noi avevamo un fuoriclasse come Gigi Riva davanti, però… senza l’unione di gruppo non avremmo vinto lo scudetto e stabilito il record delle 11 reti subite“.

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