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Bruno Alves, ritorno a Cagliari da leader e capitano

Torna a Cagliari una vecchia conoscenza dei tifosi rossoblù: Bruno Alves è stato leader a Cagliari ed è capitano a Parma. E il suo addio è stato, forse, troppo precoce…

VECCHIE CONOSCENZE. Il Parma che questa sera arriverà alla Sardegna Arena ha due vecchie conoscenze per i tifosi rossoblù. Una è Massimo Gobbi, trentanovenne terzino sinistro che sbarcò in Serie A proprio nell’isola nel 2004. L’altra è Bruno Alves, il “Capo Tribù” dei ducali, come lo definisce La Gazzetta dello Sport.

CAPO TRIBÚ. Bruno, come veniva sinteticamente chiamato dai tifosi rossoblù, è leader nato. Uno di quelli che possiede pienamente l’arte del comando, “con quel volto severo e malinconico da capo indiano“. Lui, insieme a Gobbi, stasera tornerà in Sardegna, dove ha lasciato il ricordo di un uomo carismatico e tutto d’un pezzo, andato via troppo presto verso la Scozia dei Glasgow Rangers.

ESEMPIO. Teoricamente dovrebbe essere in dubbio per un problema alla gamba destra. Praticamente, conoscendo l’uomo e il giocatore, sappiamo già che farà di tutto per esserci, con la fascia di capitano al braccio. Lui che arriva un’ora e mezzo prima al centro sportivo di Collecchio per vedere un allenamento ed è poi l’ultimo a lasciare il campo. Un esempio per tutti i compagni e un riferimento per D’Aversa, che è entusiasta di lui perché “innalza la cultura del lavoro all’interno di tutto il gruppo“.

DICONO DI LUI. Il suo arrivo a Parma fece storcere la bocca a tanti tifosi. Ma Faggiano, ds crociato, era certo del suo valore. E i ducali, che avevano bisogno di un leader in difesa dopo l’addio di capitan Lucarelli, hanno imparato ad apprezzarlo pian piano. L’età (37 anni) non conta, se c’è il fisico e l’esperienza. “Ha sposato fin da subito il nostro progetto – ha dichiarato recentemente il presidente Pietro Pizzarotti e siamo contenti di poter prolungare il suo contratto fino al 2020″; “È un leader nato – ha rivelato invece Alessandro Bastoni, suo compagno di reparto -. Di fianco a lui, mi sembra di giocare alla playstation: non sta mai zitto, mi consiglia, mi aiuta».

CAMPIONE. Ma Bruno Alves è un campione vero. Lo era a Cagliari, dove arrivò con il suo carisma e dove la sua assenza non è mai stata coperta a pieno in difesa (quello che doveva essere il suo sostituto, Andreolli, non ha reso secondo le aspettative). Lo è stato in carriera: quattro campionati in Portogallo (col Porto), due in Russia con lo Zenit, uno in Turchia con il Fenerbahce, più svariate coppe di lega, supercoppe e – soprattutto – l’Europeo 2016 con la Nazionale portoghese, dopo il quale arrivò in Sardegna.

CAPITANO VERO. E proprio un portoghese, Cristiano Ronaldo, lo avrebbe voluto alla Juventus a gennaio, quando i bianconeri cercavano un difensore. Lui, d’accordo con la società, ha risposto da capitano. No, grazie: “Il valore aggiunto, per noi, è lo spirito di squadra” – ha dichiarato Bruno Alves. “Qui c’è un bellissimo gruppo e io, a Parma, mi sento a casa“.

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