Il mese della rinascita per Diego Farias. A dicembre abbiamo rivisto il solito attaccante brasiliano: tecnica, rapidità, gol e anche qualche spreco di troppo…
CARO VECCHIO DIEGO. Nel bene e nel male, sembra tornato il caro vecchio Mago di Sorocaba. Grandi gol decisivi ed errori pacchiani davanti al portiere: insomma, Diego Farias. Che al terzo minuto di recupero del primo tempo ha regalato al Cagliari la gioia della rete – mancava da due turni – ma soprattutto di una vittoria importante in chiave salvezza. Ma che poi, nel secondo tempo, spreca con un tiro telefonato a Radu l’occasione del raddoppio a tu per tu con il portiere genoano.
STOP ALLE CRITICHE. Se prima sbaglia, poi si fa perdonare. Se prima incanta, poi rovina tutto. Un mago un po’ pasticcione. Ma se i risultati sono questi, come si fa a non volergli bene? I tifosi del Cagliari lo hanno aspettato, di certo non lesinandogli anche qualche critica. Meritata, in realtà, se guardiamo allo scorso anno, in cui il Mago è stato pressoché inesistente: le prestazioni opache, gli errori – troppi e decisivi – sotto porta e l’unico gol a referto messo a segno letteralmente “di sedere” nel 2-2 contro la Samp in casa, su regalo di Viviano.
IL RITORNO. Critiche che era difficile non ritenere giuste. Ma che Diego Farias ha finalmente messo a tacere con il “Bla bla bla” della sua tradizionale esultanza. Prima nel gol del pari a Frosinone, poi nel gol vittoria ieri contro il Genoa. Regalando sprazzi del vecchio Farias, tutto tecnica e rapidità, capace di regalare imprevedibilità all’attacco rossoblù. Salvo poi, come successo anche ieri, sprecare qualche volta di troppo di fronte al portiere.
MAGIA RIUSCITA? Un mese di dicembre iniziato a Frosinone e che si concluderà a Udine. E che per il Mago può essere quello della svolta. Se, come sembrava, il brasiliano intravedeva già un futuro lontano da Cagliari, dopo le ultime gare – come fosse una magia – potrebbe aver cambiato il corso del futuro.