La Nuova Sardegna racconta la storia di Abou Cissé, arrivato in Italia nel 2016 a bordo di un barcone: giocherà con la Primavera del Cagliari
RISCATTO. Il calcio, come lo sport in generale del resto, può rappresentare un’occasione di riscatto per tanti individui. Per esempio, per cercare una vita migliore dopo aver patito povertà e privazioni. La storia di Abou Cissé non si sottrae a questo copione. Nato in Costa d’Avorio, non ancora diciottenne, Cissé lasciò il suo Paese nel 2016 e sbarcò a Cagliari prima di essere destinato al centro di accoglienza per minori di Ulassai. Il pallone è sempre stato una costante per lui: quella sfera che si augura possa cambiare la sua vita.
CAGLIARI. Strano percorso per Abou, che ritornerà a Cagliari due anni dopo e di certo non con le stesse modalità. Il capoluogo lo sta infatti per accogliere nuovamente grazie al passaggio nella Primavera rossoblù, dopo i passaggi al Lanusei e al Taloro Gavoi. Cissé viene definito come bravo calciatore e ragazzo sensibile: lui porterà sicuramente nel cuore tutte le persone incontrate in questi due anni, inseguendo il suo sogno.