Il voto degli arbitri nelle elezioni federali è un tema caldo in Figc. Il presidente dell’Aia Nicchi risponde a Malagò (Coni) e non molla la presa sul diritto di voto dei suoi.
LO SCENARIO. Un cambio di regolamento che continua a far discutere. I nuovi principi informatori degli statuti federali, approvati dal consiglio nazionale del Coni, dovranno essere recepiti anche dalla Figc e questo potrebbe far perdere il diritto di voto all’Aia (Associazione italiana arbitri), che a oggi conta per il 2% nell’elezione del nuovo presidente federale.
LE PAROLE DI MALAGÓ. “Come tutte le cose basta spiegare bene le cose, ma non c’è nulla di pregiudizievole o ostativo” aveva commentato in mattinata il presidente del Coni Malagò all’Ansa, aggiungendo il ricordo dell’ultimo consiglio nazionale del Coni: “Sembrava che dovesse succedere chissà cosa e invece è passato tutto all’unanimità. Se una persona è onesta intellettualmente non può non rendersene conto“.
LA RISPOSTA DI NICCHI. Se Malagò ha fatto un tentativo per calmare le acque, Marcello Nicchi (Aia), che ha parlato a RMC Sport prima dell’incontro in programma con il commissario Figc Fabbricini, rimane fermo sulla sua linea: “Siamo tranquilli e ci stiamo anche un po’ divertendo, dopo cinque mesi senza Governo Federale l’unico problema sembra il 2% degli arbitri. Prendiamo atto del comunicato, ora la palla passa al Commissario straordinario Fabbricini che deciderà le normative da seguire perché prima degli statuti ci sono le leggi civili e democratiche”.
“Sciopero? Non ne abbiamo mai parlato, è l’ultima cosa che faremo qualcosa dovessimo accertare di non essere ascoltati. Ci difenderemo in tutte le sedi. Ripeto, il problema del calcio non credo sia il 2% degli arbitri. Vedremo ciò che ci sarà presentato. Il Var? È una grande scoperta tecnologica che aiuterà tutto il mondo del calcio. E’ uno strumento che funziona e indietro non si torna“.