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Joao Pedro, l’avvocato: “È innocente e lo dimostreremo”

Parla l’avvocato di Joao Pedro, al centro della vicenda di doping: ecco cosa viene contestato e quanto rischia il fantasista rossoblù.

È tornato lunedì a Cagliari, Joao Pedro, dopo l’audizione presso la Procura Antidoping. La tesi sostenuta dal numero 10 rossoblù e dai suoi legali, l’avvocato pratese Gaetano Mari e il padovano De Toni è che si tratti di una contaminazione. E proprio Mari ha parlato ai microfoni dell’Unione Sarda, spiegando nel dettaglio la situazione di Joao Pedro: cosa viene contestato al fantasista rossoblù e cosa rischia.

Parte tutto da Sassuolo-Cagliari e, a seguire, Chievo-Cagliari. Nelle due trasferte JP viene sorteggiato per il test antidoping. Qualche giorno fa la notifica: positivo all’idroclorotiazide, un diuretico, e stop cautelativo di almeno 90 giorni. Lunedì l’incontro per la difesa, in cui i legali hanno chiesto ulteriori analisi su integratori che Joao avrebbe assunto consigliato da un fantomatico medico brasiliano. Fino al 9 aprile potrebbe essere tutto bloccato proprio per permettere di svolgere questi test. Se la tesi difensiva fosse confermata, JP potrebbe essere scagionato e la Procura potrebbe procedere al proscioglimento o più probabilmente al deferimento del brasiliano.

UN FULMINE A CIEL SERENO.Parliamo di un grande professionista, che fa attenzione a tutto e si sente legatissimo alla piazza di Cagliari. Per lui è stato un fulmine a ciel sereno. Però, dopo aver parlato con noi avvocati e dopo la chiacchierata in procura Joao è più tranquillo perché sa di non aver fatto nulla“.

LA SOSTANZA.Il clorotiazide è un diuretico coprente, è vero. Ma è anche vero che nel giocatore è stata riscontrata una minima quantità. A conferma della nostra tesi, cioè la contaminazione negli integratori. Se avesse voluto coprire altro sarebbero state trovate tracce superiori. Il caso Napoli? Sì, Joao Pedro era stato sorteggiato anche per la gara contro il Napoli. Ma non sono arrivati ancora comunicati e presumiamo sia risultato negativo“.

LA DIFESA.Ora attendiamo le analisi del laboratorio a cui ci siamo rivolti. Dovesse essere confermata la contaminazione sarebbe la prova della buona fede del ragazzo. La società? Nessun passo indietro. Era un atto dovuto, perché lo staff medico non sapeva nulla dell’uso di questi integratori. Ma il Cagliari resta vicino al giocatore e noi abbiamo contatti quotidiani con il presidente Giulini“.

OBIETTIVO ARCHIVIAZIONE.Il deferimento è più probabile, lo dico per esperienza. Ma noi vorremmo l’archiviazione. Non so come finirà, aspettiamo le analisi. Lucioni del Benevento era diverso: in quel caso era un anabolizzante, quindi una sostanza dopante. Qui invece parliamo di un diuretico, sostanza vietata, certo, ma non doping“.

STAGIONE FINITA.Credo che si possa parlare di stagione conclusa per Joao Pedo. Ci sono i due mesi di sospensione, con la procura che vorrà poi verificare i campioni che stiamo facendo analizzare. E il campionato si chiude il 20 maggio. Se firmerei per uno stop di sei mesi? Sì. Puntiamo all’assoluzione, è vero. Però il rientro in campo a settembre sarebbe comunque un ottimo risultato“.

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