Gian Piero Gasperini, intervistato oggi da La Gazzetta dello Sport, ha fatto il punto della situazione per la sua carriera e, ovviamente, della sua Atalanta, parlando anche del prossimo match contro il Cagliari. “Dopo certi risultati le aspettative crescono. Per ora però anche questa stagione sta andando bene. L’Europa ci ha dato lustro e ci ha permesso di superare momenti un po’ negativi in campionato. Ora siamo ripartiti anche lì. Non siamo neppure a metà della stagione, però, per questo la gara con il Cagliari diventa importante, girare a 30 punti sarebbe un bel risultato“.
E chiuderebbe un anno fantastico: “Abbiamo quasi timore che l’anno finisca. Siamo andati oltre ogni previsione, tecnica ed economica. Abbiamo fatto plusvalenze con il mercato, abbiamo acquisito lo stadio. I tifosi sono entusiasti e anche da questo punto di vista l’immagine della città e del club sono migliorate: invece degli scontri, abbiamo visto un pubblico di famiglie e bambini. L’Atalanta è un bel fenomeno, ma dobbiamo stare attenti ad alimentarlo nel modo migliore. Va preservato il sistema Atalanta che ha avuto successo. Il momento più bello dell’anno? La conquista del quarto posto, la Europa League: è stato un crescendo e noi abbiamo sempre alzato l’asticella riuscendo a raggiungere un nuovo obiettivo“.
Occhio però a non snaturare il progetto: “Per me la strada continua a essere quella dello sviluppo delle risorse che abbiamo in casa. Questa era la visione che Percassi e io abbiamo condiviso e questo è il vestito giusto per l’Atalanta. All’Atalanta servono giocatori d’élite, un Papu Gomez per ruolo, tutto il resto ce l’ha già. È così che è stato costruito il successo e sarebbe un peccato cambiare e fare come altri club che hanno impoverito il nostro calcio prendendo all’estero quello che non serviva. Poche società come l’Atalanta possono permettersi questo tipo di strategia, ma se si cambia strada Zingonia, il settore giovanile, le strutture si svuotano di senso”.