Due componenti essenziali: il coraggio di chi li ha lanciati (Giulini e López) e il talento e l’impegno dei giovani calciatori: Nicolò Barella e Filippo Romagna.
Non saranno ancora da copertina, come analizza oggi Tuttosport, ma hanno il futuro sicuramente in cassaforte. Uno studio del “Cies – Football Observatory” fa notare che tra gli under 21, nei cinque maggiori campionati europei, i due diamanti del Cagliari sono nella top ten dei più impiegati: nono posto per il difensore (50% di presenze, ma 5/5 con mister López), secondo per il centrocampista, 90% – ognuno nella graduatoria specifica del proprio ruolo in campo.
Barella è un predestinato: ha cominciato da ragazzo nella Scuola Calcio Gigi Riva, per poi raggiungere la A (con la parentesi in B al Como) e un contratto in rossoblù fino al 2021. Per lui si parlava di 20 milioni come base d’asta per le varie big interessate, Juve, Roma e Milan in primis. Ma è probabile che non bastino più. Con il presidente Giulini pronto a trattare il rinnovo contrattuale, ma consapevole che qualora dovesse trovare continuità con queste prestazioni fino a fine stagione, sarà difficile trattenerlo a giugno.
Romagna invece potrebbe essere la sorpresa della stagione: arrivato dalla Juventus senza troppi reclami con un contratto fino al 2022, esordio a Ferrara per una manciata di minuti, titolare a Napoli (bene nonostante il fallo da rigore), fino a diventare uomo di fiducia del nuovo allenatore, quando López si è seduto sulla panchina del Cagliari. E chissà che proprio il mister urugaiano non lo aiuti a migliorarsi ulteriormente. Qualche trucco del mestiere dovrebbe conoscerlo.