Sulle colonne del Corriere dello Sport viene analizzata la situazione dei procuratori sportivi all’interno del sistema calcio. Il presidente dell’Aiacs (Associazione Italiana Agenti Calciatori e Società) Beppe Galli è molto critico sulla la situazione attuale: “Da oltre due anni denunciamo alla Figc una situazione vergognosa. Siamo nel far west: paghi 500 euro e sei un procuratore. Dobbiamo pure versare 150 euro per ogni procura che depositiamo. In compenso se chiediamo l’accredito per una partita non ci viene rilasciato perchè, formalmente, non siamo tesserati”.
Il problema nasce dalla “deregulation” del 2015 promossa dalla Fifa. La nuova normativa stabilisce che chiunque, purchè provvisto di buona reputazione e in assenza di conflitti di interessi, può iscriversi all’elenco tenuto dalla Federazione Italiana pagando una quota annuale di 500 euro senza più l’obbligo di sostenere l’esame d’abilitazione. Nel 2013 gli agenti abilitati erano 500, oggi 958. In pochi anni i procuratori sono raddoppiati ma due giocatori su cinque sono disoccupati. Una situazione davvero confusa per la categoria che comanda davvero il calcio.