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Tanti auguri a Marco Sau!

Ommalleo Simpallao, Segna sempre Marco Sau!“. Rielaborando un branco dei Fly Project, i tifosi del Cagliari hanno dimostrato tutto il proprio affetto per l’attaccante rossoblù, nato il 3 novembre del 1987 a Sorgono (NU), ormai trent’anni fa.

Un attaccante brevilineo, dal passo corto ma dallo scatto spesso imprendibile. Creativo, abile nel dribbling, tanto che a volte si piace un po’ troppo per raggiungere l’obbiettivo: il gol. Rimedia con assist e giocate che non di rado fanno girare la testa ai difensori avversari, che se lo vedono sbucare in area senza vederlo. Ma Sau non è solo questo. Per il Cagliari è il figlio di una terra, la Sardegna, con cui la squadra rossoblù e anche lo stesso Sau hanno un rapporto intenso, viscerale. “Rimango legatissimo al mio paese, ci ho sempre vissuto e là ci sono tanti amici e parenti. Della Sardegna mi piace tutto, è una terra fantastica sia all’interno che sulle coste. ci sono dei paesaggi bellissimi, andar via è impossibile. Nel calcio di oggi è insolito un attaccamento simile, ma da sardo ci tengo a giocare per la mia terra, per il Cagliari”. Tanto che oggi ne indossa anche la fascia di capitano.

Un sardo tra i sardi, Marco Sau, che dopo essersi fatto le ossa con le maglie di Manfredonia, Albinoleffe, Lecco, Foggia e Juve Stabia, negli ultimi cinque anni è stato, nel bene e nel male, protagonista della storia recente del Cagliari. E, per i sardi, l’uomo dei gol storici, come lo definisce il Corriere dello Sport. Suo quello in rovesciata contro la Pro Vercelli, all’ultima giornata del campionato di B, che valse la vittoria contro i piemontesi e, soprattutto, il primo posto nella stagione in cadetteria. Suo anche il primo alla Sardegna Arena, contro il Crotone, per l’1-0 che segnò la prima vittoria di questo campionato.

Per Pattolino, soprannome nato perché “mio cuginetto da piccolo non riusciva a chiamarmi Marco e gli usciva Patto, Pattolino”, quello è stato anche l’ultimo gol in A, almeno finora. Il primo lo segnò il 15 settembre 2012, con Ficcadenti in panchina, al Renzo Barbera di Palermo, in cui il Cagliari pareggiò contro i padroni di casa rosanero per 1-1. Gol all’esordio in A e in rossoblù per Sau, che quell’anno, con 12 centri all’attivo, tra cui una splendida doppietta a San Siro contro l’Inter, raggiunse anche la convocazione in Nazionale, con cui esordì a maggio nel 4-0 contro i cugini di San Marino.

Segue l’annata in cui i rossoblù sono allenati da mister Lopez e che Pattolino chiude con 6 reti. Ne aggiungerà altre 7 nell’anno della retrocessione, con il suo mentore Zeman in panchina.

Le cose migliorano in B: 10 gol e qualche perla, come già ricordato, valgono una buona fetta della promozione in A, dove, la stagione successiva, Sau realizza altri 7 gol in 34 partite.

Facendo i conti, e considerando tutte le competizioni, in totale sono 160 presenze in maglia rossoblù, condite da 46 gol. Un sardo tra i sardi, Marco Sau. L’ottavo miglior goleador rossoblù di tutti i tempi. Il primo fra i nati in Sardegna. D’altronde “… Segna sempre Marco Sau!

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