Ciao Vittorio. Come vedi il Cagliari in questo momento difficilissimo, sia in classifica che sotto l’aspetto caratteriale?
“Sarebbe troppo semplice sparare a zero sulla squadra. Ci sono stati dei momenti, sul finire del girone d’andata, in cui sembrava che il Cagliari avesse ingranato. Poi di nuovo un crollo: dispiace vedere una squadra che non lotta, che si rianima – e non sempre – quando deve rimontare. Concediamo sempre troppo, sappiamo che in difesa e a centrocampo non siamo dei fenomeni: bisogna combattere con la grinta, in ogni gara. Poi si può anche perdere, ma non in questo modo“.
Il post Cagliari-Lazio è stato animato dall’assenza di Ranieri ai microfoni e le dichiarazioni del presidente Giulini.
“Un cambio di allenatore non sarebbe stato utile secondo me. L’unico tecnico in grado di scuotere la squadra è Ranieri, che conosce la situazione e ha la stima dell’ambiente. Andare avanti con lui credo sia la sola cosa giusta da fare“.
Nel frattempo, la lotta per la salvezza è sempre più complessa e competitiva.
“Seguo un po’ tutte le partite di Serie A. La Salernitana, ad esempio, soffre: ma lotta e non sembra partire battuta nello spirito, aspetto che invece vedo dal Cagliari. Non ho visto una reazione contro la Lazio. Una compagine che deve salvarsi, soprattutto davanti al proprio pubblico, deve lottare. Poi si può perdere, certo: ma il Cagliari deve mettersi in testa di giocare alla morte“.
Ora i rossoblù sono attesi dalla trasferta di Udine.
“Contro l’Udinese è una partita fondamentale: i friulani non hanno certo una brutta squadra e se dovesse vincere metterebbe ulteriore fieno in cascina, per il Cagliari diventerebbe ancora più dura. Mi auguro di vedere tutta un’altra squadra e soprattutto la motivazione nei giocatori. Mi dispiace dire queste cose: ho vissuto periodi belli e brutti nei miei quattro anni come calciatore del Cagliari. Però una situazione del genere l’ho vissuta forse un po’ la stagione di Trapattoni e ancor prima l’annata della semifinale UEFA. Avevamo una rosa un po’ stretta, con la salvezza conquistata a Lecce in fondo al campionato. Però lottando sempre e dando il massimo“.
Da ex difensore, come reputi la fragile retroguardia del Cagliari?
“A Ranieri il compito di trovare la quadra. Mina deve ancora dimostrare il suo valore, ha grinta e voglia di fare: però nel marasma generale pure lui può fare quel che può. Dietro mi aspetto di vedere la difesa a 4. Il Cagliari non ha purtroppo esterni davvero in grado di sostenere le due fasi con efficacia“.
Il problema del gol: gli attaccanti hanno le polveri bagnate, però non vengono aiutati dai centrocampisti.
“Esattamente. Prendiamo il caso di Deiola: viene costantemente criticato, però intanto ha messo a segno alcuni gol nelle ultime due stagioni. E gli altri centrocampisti? Pochi inserimenti, pochissime le conclusioni. L’altro innesto di gennaio, Gaetano, sembra fortunatamente essersi inserito bene“.
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