Luisito Suárez, scomparso nella giornata odierna, legò a Cagliari una parentesi non fortunata della sua carriera da allenatore
PALLONE D’ORO. Luisito Suárez è scomparso oggi all’età di 88 anni. Uno dei calciatori europei più importanti degli anni Sessanta, primo spagnolo Pallone d’Oro e colonna della Grande Inter. Dopo aver chiuso la carriera di atleta, divenne allenatore. E Cagliari, nell’estate ’75, fu una delle sue primissime tappe dopo le giovanili del Genoa e un anonimo 9° posto sulla panchina dell’Inter.
TONFO. Non andò bene. Suárez venne sollevato dall’incarico dopo appena 8 partite di campionato in cui non era riuscito a cogliere neppure una vittoria, con 3 pareggi e 5 sconfitte. Successo che non arrivò neanche in Coppa Italia nell’arco di 4 partite. Il bilancio del galiziano sulla panchina rossoblù fu impietoso: 12 partite ufficiali e un malinconico zero nella casella delle vittorie. Il presidente Delogu decise di esonerarlo, scegliendo Gustavo Giagnoni a cui però non venne concesso di allenare il Cagliari. Aveva infatti già disputato delle partite alla guida del Milan e la FIGC non concesse deroghe. Venne chiamato infine Mario Tiddia, incapace tuttavia di evitare la prima retrocessione nella storia del club in cadetteria.