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ESCLUSIVA – Buon compleanno, Falaguerra: “La fortuna di essere stato allenato da Ranieri e Giorgi”

L’ex attaccante del Cagliari Felice Falaguerra, che oggi festeggia 52 anni, rievoca in esclusiva per CalcioCasteddu la sua parabola rossoblù: con uno sguardo al presente

Felice Falaguerra è nato a Morcone (Benevento) l’8 aprile 1971. Ha sfiorato il grande calcio con il Cagliari all’inizio degli anni Novanta, per poi fare un lungo giro d’Italia e ritornare infine in Sardegna: oggi compie 52 anni e CalcioCasteddu lo ha raggiunto telefonicamente per poter raccontare la sua storia. Per lui 3 panchine con Ranieri nella Serie A 1990-91 e una presenza in Coppa Italia contro il Cesena nell’ottobre ’93: l’unica partita in maglia rossoblù. Vive a Cagliari.

Come iniziò l’avventura nel Cagliari?

Io giocavo a Castel di Sangro in Serie C. Mi aveva visto giocare Antenucci, l’allora secondo di Ranieri al Cagliari: fui chiamato in Sardegna e fui provato per cinque giorni al Poetto. Alla fine il club mi acquistò. Giocai solo in un paio di occasioni con la Primavera, perché poi fui aggregato in breve tempo alla prima squadra. Sognando l’occasione giusta. Ho premuto per andare via quando Ranieri andò via per accasarsi al Napoli: stava per arrivare Mazzone e mi avevano detto che vedeva poco i giovani. Una scelta che rimpiango“.

Ranieri e Cagliari, incontri-chiave nel tuo percorso.

Mi ricordo le sue prime parole, la prima volta che entrai al Sant’Elia. ‘Qualsiasi esperienza, per te, deve essere positiva: anche se dovesse andare male’. Lui ha sempre fatto così. Ebbi l’occasione di allenarmi accanto ai miei idoli: Francescoli, Matteoli, Firicano, Fonseca… In tre anni dalla Prima Categoria alla Serie A, partendo dal mio paese. Non riuscivo a crederci, ero felicissimo. Con certi campioni vicino, puoi solamente migliorare“.

Dopo le tre panchine in massima serie, senza riuscire ad esordire, tornasti in rossoblù nella stagione 1993-94.

Esatto, dopo due anni sono rientrato nel campionato 1993-94, quanti campioni pure in quella squadra! C’era Bruno Giorgi in panchina, esordii in Coppa Italia contro il Cesena. Quella mattina ero in camera con Criniti, entrò Bisoli e mi fece vedere il giornale che preannunciava il mio debutto. E pensare che prima nemmeno potevo allenarmi con loro: il presidente Cellino mi aveva messo fuori rosa fino al trasferimento a una nuova squadra. Dopo 15 giorni, Mister Giorgi venne da me dicendomi di unirmi agli altri compagni. Non lo dimenticherò mai, avevo paura che la cosa avrebbe creato tensione con il presidente. Mi rassicurò: ‘Decido io’. Guidato da Ranieri e Giorgi a Cagliari: sono stato fortunato. Mi sarebbe servito tantissimo negli anni a venire, quando poi iniziai a girare per l’Italia“.

Hai rimpianti legati al periodo rossoblù?

Con Giorgi persi un’occasione: intendeva portarmi in Turchia a Trabzon, per la trasferta di Coppa UEFA. Ma la mia carta d’identità non era valida per espatriare e feci una figuraccia! Restai a Cagliari, chissà. Col senno di poi… Sciupai quel premio che mi aveva concesso, gli piaceva il mio approccio. Poi andai a Olbia e mi infortunai a un ginocchio. Amo la maglia, i colori, i sardi, il popolo: sono attaccato alla Sardegna. Oggi svolgo un lavoro lontano dal calcio, mi piacerebbe rientrare nell’ambiente però senza sponsor è difficile. Io non ne ho mai avuti“.

Il Cagliari oggi, il ritorno di Claudio Ranieri. Qual è il tuo punto di vista sulla squadra rossoblù?

Il ritorno di Ranieri? Ci speravo già dall’anno scorso. Ho difeso inizialmente Liverani e la squadra, ma dopo qualche mese è diventato palese che serpeggiasse la paura tra i giocatori sul terreno di gioco. In campo devi entrare sereno: un esempio, per me, è il miglioramento di Zappa. Io spero che con il suo carisma, Ranieri riesca a riportare in A la squadra. Per lui il gruppo viene prima di tutto il resto: rammento un aneddoto di quel periodo. Tutti i giovedì sera eravamo a cena allo Scoglio, ci portava lui. Nelle amichevoli nei paesi la squadra si avvicinava alla gente. Prima del suo ritorno, il Cagliari sembrava un po’ staccato dal mondo“.

Sei ottimista sulle chance rossoblù in questo finale di stagione?

Le possibilità del Cagliari per i playoff sono intatte. Ha perso solamente a Modena con la gestione tecnica attuale. Sono ‘tranquillo’, ma sappiamo che il calcio è imprevedibile. Da gennaio, però, vedo un altro Cagliari: questo mi fa essere ottimista sul futuro rossoblù. Perché la fortuna conta, però la continuità è la cosa più importante“.

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