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ESCLUSIVA – Tesser, doppio ex: “B, nessuna ‘lepre’. Pressione? Vale per tutti”

L’allenatore del Modena Attilio Tesser, ex tecnico di Südtirol e Cagliari, ha risposto in esclusiva a CalcioCasteddu sul torneo cadetto e il momento delle due squadre

Qual è lo stato di salute del suo Modena, dopo le battute d’arresto contro Pisa e Palermo?

Il morale non è dei migliori, ma c’è tanta voglia di riprendere il cammino con un gruppo coeso. Desideriamo subito trovare un risultato positivo con il Cittadella“.

Da tecnico esperto della categoria, anche lei reputa che sia una stagione molto competitiva o ci può dare una chiave di lettura diversa?

Vero, torneo cadetto competitivo. Però al momento non hanno ancora spiccato il volo una o due squadre che si staccano e prendono un po’ il largo come da tradizione. Questo a testimoniare l’equilibrio del campionato: però è innegabile che ci siano 6-7 squadre più attrezzate nel lotto“.

Lei ha guidato il Südtirol tra il 2001 e il 2003, raggiungendo ottimi risultati in C2: cosa pensa della squadra bolzanina, rivitalizzata dall’arrivo di Bisoli?

Faccio complimenti sinceri alla società bolzanina. Io ho lavorato lì all’inizio della loro storia professionistica e nel tempo sono stati compiuti passi da gigante. Consolidato il club a livello societario e strutturale, costruito un proprio centro sportivo che mi descrivono in modo lusinghiero. Inoltre, è stata raggiunta una Serie B storica per Bolzano e con Bisoli si trovano ora in zona playoff, meritatamente“.

Capitolo tecnici: più difficile il compito di Liverani con la pressione di Cagliari per risalire o quello di Bisoli per guidare questa matricola a un campionato senza sofferenza?

Compiti non facili per entrambi, così come non lo è per il mio Modena! (ride, ndr) Il Cagliari arriva da una retrocessione ma ha costruito una squadra importante: va detto, la pressione c’è sempre dappertutto. Il Südtirol, ugualmente, avrà le sue gatte da pelare. Il campionato cadetto insegna che anche le grandi, le cosiddette corazzate, debbano calarsi nella nuova realtà. E lì si può infilare pure una neopromossa dalla C, sfruttando l’onda dell’entusiasmo. La B vede tanti giocatori di Serie A con l’intensità della Serie C: per questo è il torneo più difficile“.

Lei negli ultimi cinque anni ha vinto tre volte il campionato con Cremonese, Pordenone e Modena: quanto è complicato il ruolo dell’allenatore oggi, nonostante i risultati per lei parlino chiaro?

Alleno da tanti anni, ho ottenuto i miei risultati tra soddisfazioni e momenti meno buoni. L’importante è sapere andare avanti sempre e comunque, senza voltarsi, e io da questo punto di vista sono avvantaggiato caratterialmente. La tecnologia viene in aiuto. Non mi riferisco solo all’introduzione del VAR, che ritengo abbia migliorato il sistema rispetto al passato. Oggi in pochi minuti si riesce a visionare l’avversario, ad esempio, per sbagliare meno e preparare meglio le partite“.


IL PROFILO.

Attilio Tesser è nato a Montebelluna (Treviso) nel 1958. Terzino sinistro cresciuto nella squadra della sua città natale, debutta in prima squadra a 16 anni in Serie D. Sale in C con il Treviso e qui viene scoperto dal Napoli, che lo acquista nel 1978. Esordisce in massima serie e gioca due stagioni con i partenopei (disputando 5 incontri con la Nazionale Under 21), prima di un quinquennio all’Udinese. Qui ha la possibilità di giocare con il fuoriclasse Zico. Nel 1985 si trasferisce al Perugia, poi al Catania fino al ritiro nel Trento: è il 1990. Due anni dopo comincia nel nuovo ruolo di allenatore dal Sevegliano. Da allora ha collezionato cinque promozioni con Novara (dalla C alla A in due anni), Cremonese, Pordenone e Modena, trascinata in cadetteria l’estate scorsa. In Serie A, oltre l’unica presenza a Cagliari nel 2005, ha guidato Ascoli e Novara.

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