cropped-cropped-CC-11.png
Sito appartenente al Network
Cerca
Close this search box.

IL DRIBBLING DI… Mario Frongia. Cagliari, in Coppa Italia si va a casa

Sconfitto a Bologna, che trova la Lazio a gennaio, testa all’Ascoli. Nuovo flop di Pereiro, traversa di Barreca. Manovra, finalizzazione e personalità cercasi

All’Olimpico contro la Lazio, a metà gennaio, ci va il Bologna. Il Cagliari sta in partita fino alla fine. Ma la gioca in modo sgangherato, con poche idee di gioco, senza spunti offensivi e le solite sbavature dietro. Perderla di misura con un club di A – quart’ultimo con 7 punti –  rassicura poco. Poteva essere il test utile, pur perdendolo, ad allungare lo sguardo. Con i quattro punti in saccoccia, tra Genoa e Brescia, l’umore giusto anche tra chi gioca poco. Invece, il match è noioso, privo di adrenalina, catenacciaro. Tutti dietro a difendere, una muraglia, palla lunga e pedalare. Male. Che Liverani abbia avuto la testa rivolta alla trasferta di lunedì ad Ascoli, è comprensibile. In Emilia riposano Nandez, Makoumbou, Luvumbo (gioca 16’), Falco, Mancosu, Altare, Deiola, Carboni, Di Pardo, più Goldaniga (out per una lesione al crociato). Anche Thiago Motta presenta una formazione con i big assenti dal via. Con l’Ascoli – sconfitta in Coppa a Marassi dalla Samp dopo duecento rigori! – è gara da non sbagliare. Fino ai supplementari la squadra dell’ex Bucchi ha tenuto testa e messo in allarme i padroni di casa: Caputo ha segnato il 2-2 ai prossimi avversari del Cagliari solo al 118’!. Lunedì non sarà una gita. bologna-cagliari, coppa italia

Modulo tarocco. Chissà che storiella è questa del 4-3-3: il Cagliari, chiunque giochi, ha una sola “vera” punta più due esterni che per gran parte della gara si abbassano e stanno quasi in linea con la mediana. Dunque, se si vuole giocare con i numeri, come dice spesso Liverani, lo scacchiere dice di un 4-3-2-1 continuo, spesso un 4-5-1. Cangiante, fluido, come vi pare, ma questo è quel che si è visto dal 1’ al Dall’Ara. E rimane complesso, specie se il pensiero va al campionato, immaginare cosa si può finalizzare se si gioca con una sola punta, Lapadula, e due trequartisti come Millico (così così) e Pereiro. Altro piccolo grande mistero: il pressing alto, questo sconosciuto. Il Bologna – lento, per nulla trascendentale – è sempre uscito senza soffrire. Ha preso campo e trovato lo spazio per il tiro. Capradossi, non male il debutto del centrale, e compagnia si sono difesi molto bassi. Una strategia che paga poco, in Coppa e in B. E siamo daccapo: la manovra, nonostante i piedi buoni di Viola in regia (ma il dinamismo è modesto), è poco aggressiva. Troppo molli, distanti dalle seconde palle, lenti e remissivi.

Occasione sfumata. Parlare di poche chance per Pereiro, con la fascia da capitano, è poco nobile. Le ha avute e non le ha sfruttate. E l’alibi del ruolo – darebbe il massimo da finto nueve dietro due punte, assetto ideale per il presidentissimo – regge poco: Liverani, e gli altri allenatori che ci hanno provato, avrà altre colpe ma non quella del mancato test per l’uruguaiano. Che, ovunque giochi, si assenta troppo, non combatte, gioca in punta di piedi. Tanto che si è abbassato in marcatura su Lykogiannis. Tutto poco incoraggiante. La cronaca? Alla traversa di Barreca, unica occasione rossoblù, risponde Schouten: rete annullata per fuorigioco millimetrico. Primo tempo perso ai punti.

Ci si mette Lykogiannis. La ripresa riparte con le sembianze di un assedio. Liverani tiene bassa la squadra. Il Bologna fa e disfa ma non sfonda. Morale? Cagliari che potrebbe approfittarne. Ma emerge la solita poca personalità e un’organizzazione di gioco farraginosa, quasi episodica. Tanto che spesso si nota che chi ha la palla nei piedi fatica a sapere cosa farne. La qualità scarseggia. Ad Ascoli, e a seguire, serve almeno un filo di coraggio, ammesso che basti. Per mantenere la scia giusta, con il rientro nella zona play off, la svegliata emotiva e caratteriale deve arrivare in tempi rapidi. In campo, Lykogiannis gira di testa addosso a Obert (male): 1-0. Si chiude con almeno tre palle gol pulite per i padroni di casa. Che vanno avanti in Coppa e, a gennaio, trovano la Lazio.

Notarelle

Bentrovato, Simone. Aresti in campo, due interventi di pregio nei primi 10’. Non giocava dal 2020, con la maglia dell’Olbia. Mestiere, buon senso, uomo spogliatoio. Almeno cinque parate decisive.

Orgogliosi. Da mezza Emilia, con nel cuore la Sardegna, la loro terra. Profumi, luoghi, storie e tradizioni dietro i centocinquanta tifosi sardi al Dall’Ara. Se vai e stai, di giovedì sera, a Bologna, meriti applausi e incoraggiamenti.

Esordienti e panchinari. Non male il debutto di Lella e Kourfalidis, greco di 19 anni, giunto alla sesta presenza. Bene anche Capradossi. Finalmente, Dossena. Ci si chiedeva che fine avesse fatto, detto che non si era ancora visto dall’inizio? Spazio, nel secondo tempo, anche a Cavuoti, 19 anni: interessante.

 

Subscribe
Notificami
guest

101 Commenti
Inline Feedbacks
View all comments

Articoli correlati

Nove mesi dopo a Venezia finisce ancora 0-0. Pallino dei rossoblù, con l’uomo in più...

Una solida prova difensiva in dieci non basta per vincere a Bari. I pugliesi pareggiano...

L’1-0 sul Benevento, con un uomo in meno, dà fiducia e autostima: elementi chiave nella...

Dal Network

Le parole del CT della nazionale italiana campione del mondo nel 2006 in vista del...
Quest’oggi, si è svolta la presentazione ufficiale del nuovo allenatore dell’Udinese. Tanti i temi toccati...

Altre notizie

Calcio Casteddu