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Sconvolts, domani stop a interrogatori. Cossu, smartphone sequestrato

Gli sviluppi dell’indagine che ha portato a gravi accuse nei confronti di numerosi Sconvolts cagliaritani: la posizione di Andrea Cossu, dirigente rossoblù

I FATTI. Tre anni di risse, spedizioni punitive, aggressioni ai tifosi avversari in strada o nelle strutture che li ospitavano, assalti ai bus diretti allo stadio, minacce: un’associazione a delinquere, monitorata dal sostituto procuratore Danilo Tronci (Direzione distrettuale anti terrorismo), che ha portato lunedì a 18 arresti (su 36 indagati) tra gli appartenenti alla tifoseria organizzata degli Sconvolts. Sono iniziati gli interrogatori: ieri i sei incarcerati e i cinque obbligati alla firma. Oggi sarà il turno dei coinvolti agli arresti domiciliari e domani di chi ha l’obbligo di dimora.

LE ACCUSE. Quattro “boss” Sconvolts avevano preso in mano le redini del gruppo, portandolo verso una deriva violenta contestata da molti vecchi appartenenti al gruppo e in diversi casi usciti dallo stesso perché in disaccordo. I fatti principali contestati alle persone arrestate sono i seguenti: pedinamenti di tifosi avversari con relativi blitz violenti ai loro danni, fin dal loro sbarco in aeroporto; attività violente finanziate dalla vendita di maglie e materiale tecnico dei giocatori del Cagliari; tentato omicidio in occasione dell’aggressione al bus del Brescia; gli scontri con tifosi avversari polacchi; le violenze durante la commemorazione di uno Sconvolts a San Nicolò Arcidano; numerose altre partite (Milan, Bologna, Napoli) macchiate da episodi simili, tornando a ritroso fino al 2018.

COSSU. Come è noto, tra gli indagati c’è pure l’ex calciatore e attuale dirigente del Cagliari Andrea Cossu, per il quale è scattato il sequestro del telefono cellulare. Per l’accusa, Cossu avrebbe intrattenuto rapporti stretti con il gruppo, frequentandone la sede, e lo avrebbe aiutato indirettamente sotto l’aspetto economico: avrebbe infatti procurato magliette e materiale tecnico indossato dai calciatori rossoblù, allo scopo di rivendita per il finanziamento delle attività contestate agli Sconvolts. Non solo: all’ex azzurro viene riconosciuto inoltre il ruolo di intermediario tra questa parte della tifoseria e lo staff tecnico del Cagliari, in occasione di alcune diatribe. L’avvocato di Cossu, Leonardo Filippi, dichiara la buona fede dell’assistito e la convinzione che possa essere dimostrata in tempi brevi l’estraneità alle accuse.

(Fonte: L’Unione Sarda)

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