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Evento letterario alla Unipol Domus: omaggio ad Andrea Arrica

Alla Unipol Domus, evento letterario in omaggio di Andrea Arrica: il figlio Stefano, insieme ai giornalisti Sergio Cadeddu e Gianluca Zuddas, ha pubblicato il volume “Mio papà, il padre dello scudetto

L’INIZIATIVA. Sul palco allestito a bordo campo di una Unipol Domus dal manto spelacchiato, quasi paradossalmente in ossequio al momento storico rossoblù, ecco la presentazione del libro “Mio papà, il padre dello scudetto“: il volume, scritto da Stefano Arrica con i giornalisti Sergio Cadeddu e Gianluca Zuddas, rievoca la figura del vero architetto del tricolore cagliaritano 1970, Andrea Arrica.

PARTECIPAZIONE. Manifestazione presentata dal noto volto sportivo Sky – e cagliaritano – Giorgio Porrà, con la partecipazione del presidente del CONI Giovanni Malagò. Il numero uno dello sport italiano non ha voluto mancare all’evento, nonostante l’impegno serale al Golden Gala di Atletica leggera. Presenti diverse personalità legate al club: Adriano Reginato, Ricciotti Greatti, Giuseppe Tomasini, Roberto Quagliozzi, Renato Copparoni, Gigi Piras, Mario Brugnera, Gianfranco Matteoli, il segretario sportivo del Cagliari Matteo Stagno. Presente, inoltre, il sindaco di Cagliari Paolo Truzzu.

LE TESTIMONIANZE.

Giovanni Malagò: “La grandezza del suo personaggio va ricercata nella correttezza che gli è stata sempre riconosciuta. Vedo tanti protagonisti del grande Cagliari: ma mi sarebbe piaciuto tanto riabbracciare Gigi Riva (grande applauso della tribuna, ndr). Sono felice del lavoro fatto da Stefano Arrica e dai suoi meravigliosi compagni di viaggio, Sergio Cadeddu e Gianluca Zuddas. Un giorno, pensando all’Amsicora, al Sant’Elia qua di fronte e alla Unipol Domus dove ci troviamo oggi, sarebbe bello che Cagliari intitolasse il proprio stadio ad Andrea Arrica“.

Giuseppe Tomasini: “L’artefice principale della nostra cavalcata trionfale. Un grande uomo, che sapeva muoversi negli affari. Ci ha portati lui qui a Cagliari, non posso che essergli grato. A fine carriera decisi di aprire un distributore di benzina, e Arrica era il principale referente per una nota compagnia. Non mi rivolsi a lui, ma alla concorrenza, perché chissà cosa mi avrebbe potuto chiedere in cambio di un aiuto simile!“.

Mario Brugnera: “Mandava degli uomini a seguirci ovunque, per sapere cosa facevamo, dove andavamo. Io arrivai con Albertosi nel 1968 e con il presidente Baglini della Fiorentina scrisse l’accordo su un tovagliolo al ristorante“.

GLI AUTORI.

Stefano Arrica, che visse da bambino l’epopea tricolore, ha ricordato papà Andrea raccontando alcuni episodi dei suoi anni giovanili con il padre, aggiungendo il gustoso aneddoto del viaggio di nozze dei suoi genitori a Bologna, dove avrebbe dovuto giocare il Cagliari: le avances di due “ballerine” al padre in presenza della madre. La quale, con grande stile, si presentò loro come “sorella”. “Mio padre ha sempre cercato di fare il bene del Cagliari Calcio, ma non ha mai smesso di dire che fosse ‘tutta questione di fortuna’. Ricordo con estremo piacere le trasferte insieme, la gioia degli emigrati che trovavano riscatto in quella squadra. E il conto dei danni al ristorante ‘Il Corsaro” dopo la festa scudetto, che papà dovette pagare“.

Gianluca Zuddas rievoca la genesi dell’idea del volume, nata al rientro da un impegno estivo del Cagliari ad Aritzo: “Perché non scrivere un libro sulla storia di Andrea e Stefano Arrica, ricordando lo scudetto? L’appoggio del collega Sergio Cadeddu è stato fondamentale per imbastire il progetto e da lì è nato tutto“.

Sergio Cadeddu. “Alla chiamata di Gianluca Zuddas ho detto subito sì perché mi intrigava raccontare un personaggio come Andrea Arrica, personaggio chiave nella storia del Cagliari e della Sardegna. Da lì è iniziata una serie di incontri con Stefano Arrica, per scavare, ricollegare, verificare. Ne è venuto fuori un racconto disomogeneo, ricchissimo. Abbiamo preferito che nel libro venisse fuori il racconto di un uomo, quello del figlio Stefano, sullo sfondo di gesta eroiche. Un profilo a tre dimensioni, grazie ai ricordi di Stefano e ai tanti punti di vista: tutti raccontano di un rapporto speciale con Andrea Arrica, un uomo che aveva la capacità di stabilire dei rapporti personali di qualità altissima. Una dote che lo portò spesso e volentieri a vincere sui tavoli del calciomercato, ma anche nella vita“.

 

 

 

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