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Capozucca: “Dobbiamo rifondare, via più gente possibile”

Il Cagliari spiega i piani per il futuro e analizza la stagione appena trascorsa attraverso le parole dei due dirigenti

CONFERENZA. Pomeriggio caldo alla Unipol Domus, non solo per il clima estivo ma anche per i temi della conferenza stampa convocata dal ds Stefano Capozucca e dal dg Mario Passetti.

Queste le parole dei due dirigenti:

CAPOZUCCA: “Mi sembrava giusto fare una conferenza di chiusura, anche se non è stata bella. Ci aspettavamo un risultato diverso, ma in maniera suicida è successo quello che non doveva succedere. Ci sentiamo colpevoli e sono doverose le scuse a tutti, dai giornalisti ai tifosi. A tutte le persone che vogliono bene a questa squadra. Mi sembra di aver tradito questa gente, dai cuochi al team manager. Mi chiedevano ‘ci salviamo?’ e io ero convinto di sì. Non avevamo una rosa da B e mi sembra di aver tradito queste persone. Sono rimasto per loro, non volevo scappare. Il mondo Cagliari è ferito e noi dobbiamo chiedere scusa”.

Responsabilità? Quando si retrocede è normale che ci siano stati errori, ma non da parte di uno. La società ha delle responsabilità e anche io lo sono per le scelte che ho fatto. Ho cercato di difendere delle scelte e me ne sono pentito. Quando andai via il presidente cercò di alzare l’asticella con acquisti importanti, poi succede che questi giocatori hanno fallito. Ma la buona fede del presidente c’è sempre stata. È il meno colpevole di tutti. E non sono un leccaculo, anzi, sono stato allontanato perché dico le cose in faccia”.

Mazzarri? È un argomento che è motivo di sofferenza. L’ho difeso e lo rifarei. Le cose dopo Verona sono precipitate altrimenti sarebbe rimasto. Visto l’epilogo ho sbagliato sicuramente“.

Nainggolan? Sono affezionato, è stato fondamentale per la salvezza dell’anno prima. Il presidente viene accusato dai giornali e da Nainggolan di non aver mantenuta la parola. Io e Cossu avevamo strappato una proposta presentata al presidente per la sua permanenza, ma non è stata accettata da Nainggolan”.

“In questo momento non voglio parlare di prospettiva o altro. Quello che dico io è mandiamo via più gente possibile, dobbiamo rifondare. È stata una retrocessione assurda“.

“Ci sono giocatori che vogliamo tenere. Faccio un nome: Deiola. Ha il cuore sardo, ha uno spirito battagliero. Potrebbe essere il nuovo capitano“.

“Retrocedere è brutto per tutti, anche per i giornalisti che seguono la squadra. Un conto è andare a San Siro, un altro a Cosenza”.

Agostini? Non ha colpe. Lo ringrazio per il coraggio di fare tre partite difficili. Mercoledì o giovedì renderemo noto il nominativo dell’allenatore. Qualcuno che deve sposare un progetto per il Cagliari, anche lui dovrà sentirsi ‘retrocesso’ e ripartire con noi”.

“Con Semplici abbiamo fatto tre partite. Con lo Spezia si sono presentati in 14, col Genoa vincevamo 2-0 e abbiamo perso 3-2″.

“Mi sento un padre per questi ragazzi. Ho cercato di scaricare le colpe su di me, ma ho ricevuto solo due messaggi da due giocatori dopo la retrocessione. E questo la dice lunga. Ecco perché voglio rifondare. Carboni lo terrei a vita, così come Altare. Non daremo via tutti. 5 o 6 li vorrei tenere, ma la mia intenzione è cambiare molto”.

La Primavera ha ottenuto risultati eccezionali. È normale che una squadra così arriva a quei livelli perché ha dei valori, qualcuno dei ragazzi farà parte della prima squadra l’anno prossimo“.

Joao Pedro ha un anno solo di contratto. Io l’ho voluto tenere anni fa. Ha dei costi ed è giusto che vada avanti. È giusto che abbia il suo percorso, non vedo come possa giocare in Serie B. Il Cagliari farà il suo percorso e lui un altro“.

“Il Cagliari prese Sarri per la Serie B, poi andò da un altra parte e virammo su Rastelli“.

Non facciamo proclami. È più facile salvarsi in A che salire dalla B. Il Cagliari deve mettere 22 milioni per l’iscrizione, quindi bisogna ripianare prima di tutto“.

 

PASSETTI: La prima cosa che dobbiamo fare è chiedere scusa. Essere di Cagliari è un peso in più per me, senti di non aver rappresentato le aspettative di un popolo, di averlo tradito”.

Le scritte contro Giulini? Ci sono più elementi: uno è che in questi anni questa presidenza ha voluto provare ad alzare l’asticella e nel farlo ci si è affidati a giocatori e allenatori di esperienza e blasone. Ci siamo abituati al fatto che il Cagliari potesse raggiungere campioni e ha alzato le aspettative tutto questo. Abbiamo sbagliato il modo e chi stava affianco al presidente non ha saputo dare i consigli giusti. Tutti vogliamo bene al Cagliari, è giusto criticare e anche ferocemente. Ma poi bisogna fermarsi e tornare a voler bene al Cagliari. Soffiare sul fuoco non serve. Ora bisogna remare tutti dalla stessa parte”.

Abbiamo concesso a troppe persone di criticare l’operato nostro. Ho dovuto leggere che il procuratore di Nandez ha criticato i medici del Cagliari per avergli permesso di giocare. Queste cose devono interrompersi. Ognuno deve tornare a fare bene il proprio mestiere. Questa fantomatica offerta della holding ha dato fastidio. Nonostante la smentita nostra si è continuato a parlare. Il presidente è stato chiaro: qualora arrivasse un socio (modello Atalanta) tutto si valuta. Un’altra cosa che ha dato fastidio sono le discussioni sul tesoretto del paracadute derivante dalla retrocessione. Non c’è nessun tesoretto, la retrocessione è un danno economico“.

La campagna contro il presidente è anomala. Qualcosa mi dice però che soffiare sul fuoco di una rabbia, giustissima, può far comodo a chi vuole il male del Cagliari”.

Il progetto definitivo dello stadio dovrà essere presentato entro il 30 giugno e siamo in linea con i tempi“.

Indice di liquidità? Ha poco senso per l’iscrizione in campionato. In B è 0,7 cioè superiore alla A. Questo prevede che dobbiamo cedere già in questo mese per tutti gli adempimenti di iscrizione e mercato”.

Ci saranno momenti difficili. Un uomo solo al comando non funziona più. Dobbiamo essere una squadra propositiva, deve essere la nostra anima. Con questo sarà più semplice scegliere allenatore e giocatori”.

Il paracadute non vale quanto i diritti tv della Serie A. Mancheranno i soldi nel ticketing, nelle sponsorizzazioni. Inoltre la retrocessione inciderà sui risultati sportivi degli ultimi cinque anni, cosa che conta a livello di proventi dei diritti tv”.

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