Numero 9 e spalla di Riva nel momento d’oro del Cagliari: Sergio “Bobo” Gori, ospite di CalcioCasteddu Webtv, dice la sua sul drammatico finale di stagione rossoblù
RIFLETTERE. “Quando una squadra per anni di seguito rischia la Serie B, deve giocoforza fare delle riflessioni. Il progetto è sbagliato e i protagonisti dovrebbero dare le dimissioni. C’è qualcosa che non va: una parte importante in queste annate di delusioni è figlia del mercato condizionato dai procuratori“.
CATTIVI CONSIGLI. “Il Cagliari ha un presidente che conosco personalmente e ha buone possibilità economiche, ciò rappresenta una risorsa ottima. Però ha forse collaboratori che non l’hanno ben consigliato. Il progetto tecnico non ha funzionato e la situazione negativa non è tutta farina di Giulini, parliamo di decenza e di necessità per qualcuno di mettersi da parte che ha per forza contribuito. Il presidente dovrà comunque riflettere e pensare a una gestione diversa“.
ESONERO. “A tre giornate dalla fine, non ha senso esonerare l’allenatore. Penso che il problema fosse del tecnico con la squadra oppure con la società. Può ancora succedere di tutto per la corsa salvezza: ritengo che la rosa rossoblù non fosse stata certo costruita per soffrire in questo modo. Tornando alla vicenda Godín-Cáceres, al netto della volontà di Giulini, ripeto… Può aver preso lui le decisioni, ma qualcuno non lo ha consigliato nel migliore dei modi“.
FRIZIONI. “Agostini? Un allenatore che nelle ultime tre giornate viene catapultato dalla Primavera e dalla prima squadra, non ha e non avrà alcuna responsabilità. A Salerno sarà un problema della squadra: ho la sensazione che le difficoltà siano interne allo spogliatoio. Dal punto di vista psicologico sarà un impegno diverso, dopo il successo dei campani contro il Venezia e il Cagliari ora terzultimo. Necessario uno sforzo comune di tutte le parti coinvolte“.
VICINI ALLA SQUADRA. “Una situazione simile la vissi a Vicenza, per due stagioni, e l’ultima annata nel Cagliari. In tutti i casi rischiammo moltissimo, però riuscimmo a conquistare sempre la salvezza. Si tratta di momenti in cui difficilmente i giocatori percepiscono la gravità della situazione: sta alla società stare vicina alla squadra, senza darle addosso, per compattare l’ambiente“.
SERIE A. “Scudetto? Mi sorprende la stagione del Milan. Come rosa e padronanza sul campo, l’Inter resta favorita per me“.