Il noto giornalista, che segue pere l’emittente ufficiale del club biancoceleste la quotidianità degli uomini di Sarri, ci presenta il match dalla parte degli avversari
Una partita fondamentale per gli obiettivi finali di entrambe. Cagliari e Lazio si affrontano domani alle 20.45 alla Unipol Domus, dove i punti pesano non poco. Da una parte la squadra di Mazzarri, che sta giocando un grande girone di ritorno, dopo l’orribile andata, alla conquista della salvezza, dall’altra quella di Sarri che, nelle ultime partite anche se non supportata dai risultati, sta mettendo in mostra un bel calcio e che ancora se la può giocare per un posto nella prossima Conference League, anche se l’obiettivo Europa League non è certo abbandonato. Della contesa, per la nostra consueta rubrica Penna in trasferta, ne abbiamo parlato con il noto collega radiofonico Cristiano Ditta, che quotidianamente per Lazio Style Radio, segue la squadra biancoceleste da radio ufficiale. Le sue impressioni alla vigilia del confronto:
La Lazio trova un Cagliari in un bel momento. Che sfida ti attendi?
Una partita dove entrambe cercheranno conforto e conferma dei progressi registrati nel 2022, con la comune consapevolezza che il premio in palio dovrà essere conquistato a pieno per i rispettivi obiettivi. Per il Cagliari si tratta evidentemente della salvezza, mentre per la Lazio si chiama Europa, pii bisognerà vedere in quale competizione.
Ti ha sorpreso di più il brutto girone d’andata dei sardi o questo ottimo girone di ritorno?
Senza dubbio il brutto girone di andata. Il ritorno è in linea finalmente con il valore della rosa abbinato al senso di concretezza che da sempre accompagna Mazzarri. Non ho trovato una ragione valida di ciò che può aver influito nella prima parte, ma voglio interpretare la falsa partenza con una certa superficialità nel considerare un campionato molto più incerto ed equilibrato del previsto. Di fatto solo la Salernitana ha in qualche modo rispettato e affrontato le criticità del salto di categoria, mentre le neopromosse e le rivelazioni della passata stagione, vedi Spezia, hanno giocato il proprio calcio con coraggio e personalità.
Mazzarri e Sarri confidano molto nella qualità e nel bel gioco
Sarri in questa ricerca è sempre stato un maniacale e ancora oggi vedere la sua mano nella squadra che allena esercita un fascino e un’approvazione che riesce ad andare oltre il mero dato della classifica. Mazzarri nella sua carriera ha invece alternato le sue priorità: indimenticabile la sua spettacolare annata di Reggio Calabria, intenso e determinato il suo Napoli, tosta la sua Sampdoria, altrove non è sempre riuscito a brillare, quasi sempre cavandosela ma non garantendo un calcio esteticamente vistoso.
Un giocatore per parte che può essere decisivo?
Vanno scelti in base al momento di questa sfida: Gaston Pereiro è un giocatore diverso dalla media generale delle squadre di bassa classifica, nella Lazio la crescita esponenziale più evidente è quella di Zaccagni, ma rispetto al match sarà tutto nel confronto tra la densità e la corsa della mediana rossoblu a dispetto del corrispettivo laziale più qualitativo. Esame duro per la difesa sarda vista la brillantezza offensiva biancoceleste, ma all’inverso la difesa laziale seppure in progresso avrà pochi riferimenti dagli attaccanti di casa.
Che si dice a Roma sul ritorno di Maresca ad arbitrare dopo il famoso 16 dicembre 2019?
Quel precedente è vivo nella memoria laziale per ciò che ha rappresentato, un momento di esaltazione collettiva che produsse il successo in Supercoppa italiana a Ryad una settimana dopo e il lungo sogno tricolore interrotto dalla pandemia. Maresca non ebbe responsabilità eccessive in termini di decisioni, i sette minuti non sono così abituali nella comunicazione del quarto uomo ma non era neanche il primo caso nella storia ed oggi è più facile terminare le gare al minuto 100…La scelta, aldilà del giudizio che si ha di Maresca, vuole evidenziare la delicatezza del match per le classifiche delle due squadre, richiedenti un arbitro esperto.
