Il tecnico del Cagliari ha presentato la sfida che vedrà il suo ritorno per la prima volta da avversario in casa dei granata che ha allenato fino a febbraio di due anni fa
Il ritorno da avversario sul campo del Torino, il momento del suo Cagliari, gli indisponibili e i recuperi. Di questo, e non soltanto, Walter Mazzarri ha presentato la sfida di campionato che attende Cragno e compagni domani alle 12.30 nell’anticipo domenicale. Mancherà per infortunio l’ex atteso Baselli, causa un fastidio alla caviglia destra. Le sue parole:
LE ASSENZE. “Nandez purtroppo non è sulla via della guarigione. Sta facendo un lavoro a parte, spero di averlo al più presto. Mi spiace non poter contare su Baselli. Detto questo non rimpiango mai gli assenti, dispiace non averlo a disposizione ma non perché non abbia fiducia in chi lo sostituirà.
LA PARTITA DEL RITORNO DA EX. “Sono talmente concentrato sulla mia squadra. Preparo le gare per caricare al meglio i miei ragazzi. Poi quando sarò allo stadio si vedrà, ma ora devo far capire che domani affronteremo una squadra che va a mille, forse la migliore a livello atletico, questo è il mio vero pensiero. Poi le emozioni le vedrò sul momento”.
TORINO. “Conoscendo bene il modo di pensare di Juric e il suo modo di allenare, per loro la mancanza di vittorie sarà una carica in più. Noi dovremo fare una partita come minimo alla pari sul piano atletico, per noi non sarà semplice giocare come contro il Napoli. Ma spero che i miei ragazzi capiscano cosa bisogna fare, mi aspetto una prova come le ultime fatte. Il Torino ti viene addosso e gioca con sicurezza che non ti fa giocare”.
OBERT. “Lo voglio centellinare. Sta migliorando tanto. Pedala tanto e parla poco, uno di quei giocatori che piacciono a me. Se continua così, è il futuro del Cagliari“.
JOAO PEDRO. “Sfortunato in questo periodo. Ha certamente avuto tante occasioni in queste partite. La cosa importante è che continui con le sue grandi prestazioni, se poi si va in gol con altri giocatori è contento anche lui. Quando non si fanno gol con gli attaccanti, devono essere bravi anche gli altri a segnare”.
