L’allenatore toscano chiude un 2021 terribile tra lontananza dal campo e ritorno in panchina non idilliaco. Ora sotto con il nuovo anno
Il 15 settembre 2021 il telefono di Walter Mazzarri squilla. “Pronto, chi parla?” domanda l’allenatore di San Vincenzo. Dall’altra parte della cornetta c’è il presidente del Cagliari, Tommaso Giulini: “Mister, ho bisogno di lei. La aspetto in Sardegna per salvare la squadra“. É nata così la storia tra il Cagliari e Walter Mazzarri che, dopo un anno e mezzo di lontananza dai campi, è tornato in panchina.
PROPOSITI. L’esperienza cagliaritana di WM non è iniziata benissimo. Sedici partite alla guida dei rossoblù e appena otto punti raccolti frutto di una vittoria, cinque pareggi e nove sconfitte. Male, malissimo. Mazzarri mai e poi mai, vista l’enorme esperienza e gli ottimi risultati ottenuti in carriera, si sarebbe immaginato uno score così negativo nei suoi primi cento giorni in terra sarda. Ma il 2021 è ormai acqua passata, così il tecnico toscano si concentra sul futuro ragionando su breve e medio termine. Nell’immediato Mazzarri vuole cercare di muovere la classifica, grazie anche ai vari acquisti che saranno ufficializzati entro l’inizio della sessione invernale del mercato. L’obiettivo di gennaio è quello di fare almeno sette punti in quattro partite (leggi qui la nostra tabella punti). Nel medio termine, invece, l’ex allenatore del Napoli non solo si auspica di uscire da questa situazione d’impasse ma anche di aver dato un’anima e una identità definitiva ad un Cagliari che oggi appare smarrito.
Compito arduo. In bocca al lupo, mister!