La graduatoria abbastanza corta permette anche di sognare un posto nei play-off, sfiorati di un non nulla dai ragazzi di Canzi, pochi mesi fa
Tre sconfitte, un pareggio (sabato scorso a Teramo) e una vittoria con la Carrarese. Da un mese il percorso dell’Olbia in campionato è assolutamente tra alti e bassi. Nonostante questo, la classifica corta autorizza anche speranze play-off, svanite all’ultimo d’un soffio nella scorsa stagione. Ecco perchè i ragazzi allenati da Max Canzi, hanno l’obbligo di provarci fino alla fine. Da qui a fine campionato mancano tante partite, il che è in vantaggio. Il 2-2 con rabbia, ottenuto sabato scorso al Bonolis con il Teramo, deve essere la molla per infilare un filotto di risultati utili. Già domani, ore 14,30 al Nespoli, si può osare contro il Pontedera. I toscani, ottavi a +4 sui galluresi, sono in grande fiducia grazie alle tre vittorie di fila, centrate ai danni di Grosseto, Viterbese in trasferta e soprattutto Pescara. L’undici di Maraia ha un organico che sta mostrando compatezza dalla difesa, a partire dal portiere Angelucci, all’attacco pericoloso con Mattioli e Magnaghi.
LE PAROLE DI CANZI. “Il Pontedera è una squadra di categoria che milita in Serie C da tantissimo tempo, che ha sempre ben chiari gli obiettivi e che dispone di una società strutturata e di un progetto tecnico ben preciso che va avanti da diversi anni. Stanno facendo bene, la classifica lo dimostra, ma a differenza degli altri anni, in questa stagione stanno finalizzando tanto e subendo altrettanto. Qualcosa è cambiato, come del resto per noi. Questo campionato si sta dimostrando talmente livellato e corto nella classifica che a novembre non si può parlare di partite crocevia. Indubbiamente, però, noi dobbiamo dare una svolta e per questo ci siamo preparati in settimana lavorando a diverse soluzioni che sostanzialmente, come sempre quando qualcosa non funziona, possono essere di due tipi: cambiare atteggiamento o cambiare interpreti nel ruolo. Avendo ben cura di preservare l’efficacia raggiunta in zona gol. È mio preciso dovere trovare il giusto equilibrio“.
